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abetone cutigliano. DISCRIMINAZIONE TRIBUTARIA DEI CITTADINI DA BEN SETTE ANNI

Lo denuncia Italia Viva Montagna Pistoiese



Il palazzo comunale a Cutigliano

ABETONE CUTIGLIANO. Ebbene sì, nell’assordante silenzio di maggioranza e di una complice opposizione fin dal 2017 le aliquote IMU e le tariffe TARI dei cittadini del Comune di Abetone Cutigliano sono…….diverse.

Una perfetta discriminazione tributaria in piena regola che nessuno, a parte qualche coraggioso e isolato cittadino, ha mai sollevato.

Per la precisione dalla fusione del 2017 in poi , su questa tematica, il territorio è stato da sempre diviso in ex Comune di Abetone e ex Comune di Cutigliano (vedere tutte le delibere del Consiglio) .

Fatta salva l’equiparazione dell’aliquota IMU per le civili abitazioni, tutto il resto è differente, quindi chi ha un immobile ad uso commerciale all’Abetone ha un’aliquota più bassa rispetto a Cutigliano. Stessa cosa per le tariffe TARI: i rifiuti di alcune categorie, abitazioni comprese, all’Abetone costano (perché la tariffa deve coprire interamente i costi del servizio) meno di Cutigliano e viceversa.

Divisi e diversi su tutto anche sulle tasse, mai uno sforzo concreto per far sentire i cittadini parte di una nuova comunità.

La fusione dei comuni, ci rendiamo conto, è un tema delicato di cui parlare, soprattutto in montagna, soprattutto sulla montagna pistoiese. Il punto fondamentale, colpevolmente mancato in questi anni, è comprendere che la fusione era ed è tuttora un modo per la gestione economica dei servizi comunali.

Chi si sente o si è sentito depredato di qualcosa deve considerare che l’alternativa alla fusione sarebbe stata la gestione associata di TUTTI i servizi comunali (obbligatoria per i Comuni montani sotto i 3000 abitanti), con un Comune o Ente capofila che avrebbe organizzato i servizi per tutti (anche per Abetone e Cutigliano).

Davvero vogliamo un Sindaco che raccolga i soldi dei contribuenti per darli ad altri deputati alla gestione dei servizi comunali?

Italia viva Montagna Pistoiese crede fermamente nelle fusioni quale strumento per potenziare l’efficacia dell’azione amministrativa locale, soprattutto oggi che, per la prima volta da 20 anni a questa parte, il PNRR ha invertito la tendenza costante al taglio delle risorse trasferite centralmente agli enti locali.

Da ciò è indispensabile che i Comuni siano pronti a essere competitivi su progetti, visione del territorio, prospettive per il futuro e competenze tecniche. Servono dotazioni adeguate, strumentali, di competenze, di collegamento.

Per tale ragione la legge prevede la necessità di accorpare funzioni per i comuni sotto i 3000 abitanti, dunque è evidente che le sfide della contemporaneità rendono imprescindibile tornare a parlarne nell’ottica di comprendere veramente, non come fatto fino ad ora con un territorio unito formalmente ma considerato ancora diviso, e proponendo una prospettiva ambiziosa, per portare risorse sul territorio da poter investire su progettualità di ampio respiro…….. a cominciare da una politica tributaria che reclama giustizia!


Italia Viva Montagna Pistoiese


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