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QUALCHE RIFLESSIONE SULLA QUESTIONE MORALE 2

  • andreaballi3
  • 29 apr 2024
  • Tempo di lettura: 3 min
Lettera aperta di Michele Giannini sulla questione "Qatargate" a livello europeo

SAN MARCELLO PITEGLIO. Rileggendo l’intervista rilasciata da Enrico Berlinguer, a “La Repubblica”, il 28 luglio 1981, alla luce dei fatti che si sono succeduti ultimamente a Bari, con i voti comprati a 50 euro/cad., e alla spregiudicatezza di alcuni dirigenti del PD locale, di far entrare trasformisti di DX nelle loro fila, e agli sviluppi giudiziari che seguiranno, se ce ne saranno, si può senz’altro affermare che questo non è proprio un bel momento che sta passando il PD pugliese, anzi è veramente un pugno nello stomaco all’attuale PD nazionale e a tutta la sinistra italiana messa insieme.

Quando fu rilasciata la suddetta intervista, Enrico Berlinguer era il segretario politico del PCI, e si può dire, senza tema di smentita, che il PCI era il partito comunista più forte dell’intero occidente, un partito politico che non aveva rivali di nessun genere a sinistra, ma che non aveva ancora dentro di sé i “prodromi” per diventare un partito di governo nazionale, anche se governava già diverse istituzioni quali, regioni, provincie e comuni, e sulla questione morale ebbe a dire, cito testualmente:

“ La questione morale non si esaurisce nel fatto che, essendoci dei ladri, dei corrotti, dei concussori in alte sfere della politica e dell'amministrazione, bisogna scovarli, bisogna denunciarli e bisogna metterli in galera. La questione morale, nell'Italia d'oggi, fa tutt'uno con l'occupazione dello stato da parte dei partiti governativi e delle loro correnti, fa tutt'uno con la guerra per bande, fa tutt'uno con la concezione della politica e con i metodi di governo di costoro, che vanno semplicemente abbandonati e superati. Ecco perché dico che la questione morale è il centro del problema italiano.

Ecco perché gli altri partiti possono provare d'essere forze di serio rinnovamento soltanto se aggrediscono in pieno la questione morale andando alle sue cause politiche. [...]


Quel che deve interessare veramente è la sorte del paese. Se si continua in questo modo, in Italia la democrazia rischia di restringersi, non di allargarsi e svilupparsi; rischia di soffocare in una palude.”

Da allora ne è passato di tempo, in pratica il PCI con la morte di Berlinguer (1984), cessò di esistere trasformandosi nel 1991 in PDS, e successivamente nel 1998 nell’attuale PD, stavolta con la vocazione e i “prodromi” di partito di governo, per cui viene da pensare che se Berlinguer fosse ancora vissuto, per forza di cose, avrebbe dovuto rivedere e rilasciare un’altra intervista, aggiungendo nei partiti di governo, cui faceva riferimento nell’intervista suddetta del 1981, anche il PD.

Questo cosa significa, che nessuno può ergersi a giudice sopra gli altri per dare lezioni di morale, né come partito né come persona, e se il PD in tutti questi anni ne ha fatto una bandiera di battaglia morale, attaccando tutti i suoi avversari politici, ora deve fare ammenda, ed è inutile che l’attuale segretario, Elly Schlein, esterni pubblicamente di fare pulizia di capibastoni, correnti e cacicchi vari, in questa faccenda scandalosa la parte lesa è soprattutto il paese ITALIA.

Chi non avesse ancora capito come vanno le cose, bisogna che prima di predicare e promuovere delle “sante crociate”, con l’arma della morale, contro un avversario politico, o contro chicchessia gli dia fastidio, perché intralcia gli obiettivi che si è dato di voler raggiungere, ci deve essere un momento per riflettere sulla condizione umana, i partiti politici, le istituzioni, lo stato stesso è fatto di uomini, l’uomo per sua natura ha delle fragilità innate, e queste fragilità sono antiche come il mondo e si annidano in ogni consesso umano, per cui alla base di tutto, ci deve essere sì un’etica da seguire e da rispettare con estremo rigore, ma non si può fare e condurre una battaglia sulla mancanza morale degli altri, quando all’interno di se stessi, può venire fuori con una esplosione disastrosa ed essere feriti con la stessa arma che si è usata contro l’avversario, e quello che è successo lo dimostra chiaramente perché “chi di morale ferisce, di morale perisce”.

Chiaramente tutto questo vale per tutti nessuno escluso, chi vuol intendere intenda.


Michele Giannini


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