La coordinatrice Provinciale Movimento Indipendenza Elena Bardelli interviene sulla proroga di tre anni approvata dai sindaci
PISTOIA. L’allineamento anche del sindaco di Agliana Benesperi alle posizione dei sindaci Betti e Romiti (proroga di tre anni più uno dell’attività del termovalorizzatore di Montale) è la conferma che i partiti di centrodestra si sono ormai adeguati al sistema e che non sono nemmeno più credibili, anteponendo gli equilibri politici e i propri interessi alla tutela dei diritti e degli interessi dei cittadini.
Due fatti ci lasciano sbalorditi. Il primo è che nessuno dei sindaci soci del CIS abbia mai chiesto l’istituzione di un registro dei tumori e il completamento della indagine epidemiologica avviata per iniziativa di alcuni medici di base sulla popolazione della Piana pistoiese, esposta costantemente per quaranta lunghi anni ai fumi dell’inceneritore.
Il registro e gli esiti dell’indagine avrebbero dovuto costituire il presupposto fondamentale e imprescindibile per ogni tipo di decisione in merito al destino del termovalorizzatore. Invece sembra che le decisioni siano state prese sulla base dell’opportunità e della convenienza politica.
Il secondo fatto è che le tre amministrazioni comunali di Agliana, Montale e Quarrata in tutto questo tempo non siano mai riuscite a pianificare la chiusura dell’impianto e una sua eventuale riconversione che prescinda dall’incenerimento e dalla gassificazione.
Tutte queste prese di posizioni blande, titubanti e poco convincenti fanno ormai pensare che sia sempre mancata da parte dei tre comuni della Piana l’effettiva e ferma volontà di bloccare definitivamente l’attività dell’inceneritore.
Una cosa l’abbiamo capita con chiarezza: le amministrazioni comunali non stanno dalla parte dei cittadini.
Elena Bardelli
Coordinatrice Provinciale Movimento Indipendenza
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