E' tempo di rivedere le scelte sbagliate della frammentazione della gestione della Riserva Naturale. Segnali positivi dalla Regione Toscana
MASSA E COZZILE. Sta tutta in questa desolante immagine la sintesi di quell’operazione politica iniziata una decina di anni fa e culminata nell’ottobre del 2020 con la sottoscrizione da parte di Regione, comuni e Consorzio di Bonifica della convenzione che smembrava i beni della Riserva Naturale del Padule di Fucecchio (il cosiddetto “spezzatino”) e condannava all’estinzione il Centro di Ricerca del Padule di Fucecchio, che per quasi due decenni aveva gestito correttamente l’area protetta.
L’immagine è quella della passerella inagibile dell’osservatorio delle Morette; inagibile a cavallo del 25 aprile e del 1° maggio, tradizionalmente il periodo di maggiore bellezza e affluenza di pubblico (inagibile perché chi avrebbe dovuto fare manutenzione è stato latitante). Immagine che fa il paio con quella della porta chiusa (dal 1° gennaio) del Centro Visite di Castelmartini, di quell’edificio di pregio che per tanti anni è stato anche sede di un centro culturale e didattico attivissimo.
La nostra associazione si è fieramente opposta a quell’operazione politica e, assieme ad altre realtà del mondo associativo, ha tentato con ogni mezzo democratico di resistere e di far desistere i rappresentanti della pubblica amministrazione da quella scelta sbagliata. Oggi questa immagine da conto del fatto che la nostra sconfitta è in realtà la sconfitta di un’intera comunità: di centinaia di alunne/i (di scuole di ogni ordine e grado), di persone della Valdinievole e dintorni, di persone straniere.
Per ragioni di stile, come abbiamo sempre fatto, ci asteniamo dal fare i nomi dei responsabili di questo misfatto, ma se qualcuno/a, in un afflato di dignità, volesse fare autocritica e magari chiedere scusa sappia che noi apprezzeremmo molto il gesto. Piuttosto ci preme ricordare che, oltre che da vari ex amministratori locali che avevano condiviso l’esperienza del Centro di Ricerca, siamo stati sostenuti a livello regionale dall’ex- Consigliere Tommaso Fattori, dalla Consigliera del M5S Silvia Noferi e dall’ex- Consigliera (oggi Assessora al Welfare) Serena Spinelli.
Non ci siamo mai rassegnati ed abbiamo continuato il nostro cammino, in direzione ostinata e contraria. La nostra associazione è cresciuta, ha evitato che si verificasse la dispersione di quel patrimonio di risorse umane, che avevano gestito con cognizione e passione la Riserva Naturale del Padule di Fucecchio, mettendolo a disposizione di un’altra area protetta preziosa del nostro territorio: il Lago di Sibolla (aggregando qui altre persone residenti nei dintorni). Ed oggi (25 aprile) che si intravede qualche spiraglio di un nuovo orientamento da parte dell’assessorato regionale anche nella gestione della Riserva Naturale del Padule di Fucecchio, ci piace pensare di avere, in modestissima parte, contribuito al superamento di una grave situazione di stallo.
Quel che è certo è che siamo pronti, se ve ne saranno le condizioni, a riprendere ad impegnarci per assicurare una buona gestione nel suo complesso al sistema delle riserve naturali del Padule di Fucecchio e del Lago di Sibolla. Lo faremo con spirito unitario assieme a tutti i soggetti istituzionali e associativi che riconoscono la necessità strategica di assicurare una rigorosa tutela alla straordinaria biodiversità presente in queste aree, perché da essa discendono la bellezza ed i servizi ecosistemici che questi territori ci offrono.
Il Consiglio Direttivo degli Amici del Padule di Fucecchio per la Biodiversità
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