Il sindaco Simone Calamai: «Liliana simbolo dell'impegno civico, di speranza ed emancipazione». Erano presenti la sindaca di Bovino, di cui Liliana era originaria, Stefania Russo, e il fratello Bruno Rossi
MONTEMURLO. Stamattina il Comune di Montemurlo ha voluto inaugurare il restyling della nuova piazza tra via della Viaccia, via Primo Maggio e via Pistoiese a Oste e l'ha voluta intitolare ad una grande italiana, originaria di Bovino, Liliana Rossi, paladina dei diritti degli ultimi e donna di grande cultura. Il sindaco Simone Calamai ha voluto vicino a sé proprio la sindaca di Bovino, Stefania Russo e il fratello di Liliana, Bruno Rossi.
Il legame tra Montemurlo e Bovino è ormai pluridecennale ed è suggellato da un patto di amicizia solido che si rinnova e rafforza di anno in anno. «Abbiamo pensato che proprio a Oste, dove esiste una numerosa comunità di bovinesi fosse importante dedicare una piazza a questa grande donna, impegnata a difendere i diritti dei più deboli in un tempo, gli anni Cinquanta del Novecento, in cui le donne, soprattutto al Sud, erano molto spesso sagome invisibili», spiega il sindaco Simone Calamai.
«Era importante dare a questa piazza una forte identità e l'intitolazione a Liliana Rossi vuol essere un inno alla vita, all'impegno civico verso gli ultimi, gli emarginati e un simbolo di speranza e di emancipazione». Liliana Rossi nacque a Bovino (Foggia) il 4 novembre 1932. Dopo la maturità classica, Liliana riuscì a conseguire a pieni voti la laurea in Giurisprudenza presso l’Università di Napoli, scegliendo come tema per la propria tesi proprio la Costituzione Italiana, una novità per i costumi di allora.
Da quel momento, giovanissima, iniziò ad addentrarsi nella stesura di articoli su temi “caldi” e stringenti dell’attualità, dalla libertà religiosa, ai tribunali militari, fino al partito socialista svedese, mentre nel contempo si diplomò in violino presso il Conservatorio.
Iniziò allora il suo impegno fattivo nel PCI, quando, poco più che una ragazzina, decise di sposare la causa delle donne contadine e braccianti, assoggettate ad una forma mentis instancabilmente patriarcale e sagome invisibili agli occhi di tutti.
Le prese sotto la sua ala, insegnò loro a leggere e a scrivere, oltre l’abbiccì delle norme igieniche e soprattutto ad alimentari i loro ideali per contrastare il vuoto circostante. Liliana, ricordata per la sua cordialità, per il suo tono tenace, pieno di speranze, per la capacità di essere concreta e di avere a cuore la cura altrui, fu la prima donna a tenere un comizio. Il suo fu un impegno sociale e politico volto al riscatto delle classi meno abbienti, escluse dai diritti precipui del lavoro, dell’apprendimento e della della propria dignità in quanto “persone”.Liliana Rossi morì improvvisamente il 18 giugno del 1956 a soli 24 anni.
La sindaca del Comune di Bovino, Stefania Russo ha apprezzato molto il gesto dell'intitolazione della piazza a Liliana Rossi, che va a rinsaldare il rapporto di amicizia tra Bovino e Montemurlo: «È importante aver dedicato una piazza nel cuore dell'area produttiva di Oste, dove hanno lavorato tanti bovinesi, perché Liliana ha speso la sua, seppur breve vita, per i diritti degli ultimi, in particolare delle donne, ultime tra gli ultimi, aprendo per loro anche una scuola dove insegnava a leggere e a scrivere e trasmetteva norme igieniche- poi la sindaca Russo, rivolgendosi alla madre di Luana D'Orazio, presente all'inaugurazione ha detto - Liliana ci insegna il valore dell'impegno e a credere nei valori della nostra Costituzione che ci rende liberi».
La sindaca Russo ha ricordato il film di Michele Placido dedicato a Liliana Rossi “Del perduto amore”. Il fratello di Liliana, Bruno Rossi, medico, ricorda: «Mia sorella anticipava il futuro. Qualsiasi cosa facesse le riusciva facile con una modestia che le era congeniale. Era una bravissima musicista e venne in Toscana a frequentare l'accademia Chigiana di Siena. Per noi Liliana era un orgoglio e nella sua breve vita ha fatto grandi cose, ci ripeteva sempre che la prima lotta da fare era quella della liberazione dall'ignoranza. Per questo s'impegnò per insegnare agli ultimi a leggere e a scrivere».
Il fratello Bruno con il Comune di Montemurlo a breve organizzerà una rassegna musicale per ricordare Liliana Rossi, non solo paladina dei diritti, ma anche fine musicista.
I LAVORI SULLA PIAZZA - I lavori di ristrutturazione della piazza hanno avuto un valore complessivo pari a 70 mila euro, finanziato per circa 40 mila euro grazie al contributo della Regione Toscana Bando Spazi Urbani 2019 e per i restanti 30 mila euro con fondi propri dell'ente. La piazza rappresenta la porta d'ingresso al Comune sul lato Sud del territorio verso la zona di Viaccia e Sant'Ippolito di Prato ed era volontà dell'amministrazione comunale dare maggior decoro e un'identità più definita allo spazio.
Gli interventi hanno visto la sistemazione dell’ampia area a parcheggio, la creazione di spazi verdi e di un'illuminazione adeguata. Sui lati della piazza sarà creata una “barriera verde”, una fascia alberata che fa da filtro con le tre principali direttrici di traffico che delimitano lo spazio: via Pistoiese, via della Viaccia e via Primo maggio ed un'ulteriore fascia a delimitazione dell'area a parcheggio e della nuova area pedonale.
Il progetto ha anche la suddivisione degli stalli di sosta e la realizzazione di aiole alberate che consentano l’ombreggiamento della sosta sulla piazza. Inoltre, il gestore dello spazio ristoro sulla piazza “Carbofood” di Antonella e Marcello Bocchicchio e di Massimo Bellini che hanno realizzato, in accordo con il Comune, lo spazio adibito a servizi igienici a disposizione di tutti coloro che frequentano la piazza.
[masi - comune di montemurlo]
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