Nella vecchia palestra dove tutto ebbe inizio si sono ritrovati gli ex atleti e atlete. Lette due lettere e ricordati i compagni scomparsi
QUARRATA. [a.b.] Festa a sorpresa nella palestra comunale della scuola media Dante Alighieri nel "Chiuso" per i 90 anni di Nello Magini, artefice della Polisportiva "Quarrata Pallavolo".
Un uomo semplice e sempre al servizio di chi avesse bisogno ma anche "pacato nei modi", gentile: un punto di riferimento per i giovani quarratini di qualsiasi estrazione politica e culturale.
Per 35 anni è stato alla guida della polisportiva quarratina fondata nella seconda metà degli anni Sessanta alla Casa del Popolo di Quarrata e di lì a poco (nel 1978) fusa con la G.S. David creata dal cappellano don Bruno Chiavacci.
Negli anni Novanta Nello ha anche gestito con la società il palasport di via Arcoveggio fino a quando (nel 2003) lasciò la presidenza per problemi familiari.
Ieri sera nella palestra dove la squadra - allenata dal 1971 da Athos Querci - ha raggiunto risultati lusinghieri come il primo campionato provinciale arrivando a scalare le varie categorie fino alla B2 nel 1992, si sono ritrovati molti ex atleti e atlete per stringersi attorno al loro "mitico Nellino" ricordando aneddoti e imprese fatte insieme.
Nell'occasione sono state lette due lettere, una proveniente da don Bruno Chiavacci e l'altra scritta "idealmente - spiega Alessandro Pratesi - da tutti coloro che, con lui, hanno condiviso – e continuano a condividere – quella meravigliosa avventura".
Di seguito la lettera dei suoi "ragazzi" e "ragazze"
Carissimo Nello,
dovremmo scrivere un libro per raccontare la tua storia, che è anche la nostra storia. Poche righe, però, possono servire per riflettere su quel tempo, irrimediabilmente perduto, ma ancora vivo e presente.
Che sia così lo testimonia quello che stasera, fra queste mura, vogliamo festeggiare e ricordare. I tuoi 90 anni ci avvertono che anche noi non siamo più “i tuoi ragazzi”, almeno come lo eravamo in quelle stagioni ormai lontane. Il tempo non risparmia nessuno, ma non cancella i sentimenti, le emozioni, la riconoscenza, la certezza che, insieme, abbiamo costruito qualcosa che ha lasciato segni indelebili.
Non è stato un cammino senza ostacoli, tutt’altro; non ci sono state risparmiate sofferenze e dolore per la perdita di chi, con te e con noi, aveva condiviso la passione per lo sport. Forse, da qualche parte, Gioni, Alessandro, Gabriele, Eleuterio, Stefano e Renzo ci sorridono e ti abbracciano. Nessuno muore sulla terra finché vive nel cuore di chi resta. Tutto sembra essere trascorso in un attimo, ma non è così: cambia solo la percezione che abbiamo del passato rispetto al presente; niente, però, è andato perduto. È solo nascosto, nello scrigno della memoria. Simile a un diamante, che non brilla fino a quando, dalle viscere della terra, si affaccia alla luce. E risplende. Come il nostro affetto, la nostra gratitudine, la nostra riconoscenza per quello che, spesso in silenzio e senza darne segno, hai fatto per noi.
Questa è la seconda lettera che, stasera, è dedicata a te. Significa che hai seminato buone cose, quei valori che, oggi, sembrano fuori moda e privi di senso. Educazione, senso della responsabilità, disposizione al sacrificio, capacità di condividere. Senza i quali nessun risultato è possibile, nello sport e nella vita. Quanto, poi, questo abbia lasciato traccia, non è possibile saperlo: ognuno ha vissuto quegli anni in modo diverso e irripetibile; tutti, però, ne conserviamo traccia e memoria. Quel tempo, che sembrava promettere forse troppo, aveva in sé qualcosa che è sempre più difficile da trovare: il senso dell’amicizia, dell’aiuto reciproco, della solidarietà.
Quel tempo si è trasformato, colorandosi di malinconica felicità, di una nostalgia particolare, simile ai raggi del sole che, tramontando, scaldano il cuore. Tutto sommato, la vita non è quella che si è vissuta, ma quella che ricordiamo e che, con queste righe, proviamo a raccontare. Anche per questo ti siamo grati. Forse non sempre siamo riusciti a dimostrartelo come avremmo desiderato e affidiamo a questa lettera, ogni volta che vorrai, il compito di farti sentire la nostra vicinanza.
Tantissimi auguri, Nello e, soprattutto, ancora grazie. Per quello che ci hai regalato e per questa serata. Che è la tua festa, ma anche la nostra festa. Senza di te, non saremmo qui.
I tuoi “ragazzi” (e “ragazze” …)
Comments