Diffida al sindaco Palandri e ai dirigenti comunali dal gruppo “Poggio Insieme”. Messi a conoscenza anche Regione, Provincia e Procura della Repubblica. Due le ragioni: il doppio senso su via Vittorio Emanuele aumenterebbe traffico e inquinamento; il Ponte all’Asse è a rischio. “Scelta che mina la salute dei cittadini e non tiene conto del pericolo delle infrastrutture. In sintesi illogica e irragionevole”.
POGGIO A CAIANO. “No a riaprire la strada 66 a doppio senso: sarebbe dannoso per la salute portando più inquinamento ma sarebbe pericolosa anche sul piano tecnico a causa della condizione di alto rischio sul ponte all’Asse”.
E’ la sintesi di un lungo documento, sotto forma giuridica di “diffida”, che i consiglieri comunali poggesi di opposizione hanno inviato al sindaco Palandri e ai due dirigenti comunali (Ufficio Tecnico e Polizia Municipale). Il testo è stato anche spedito a Provincia, Regione, Procura.
Durissime le quattro fitte pagine firmate dai quattro consiglieri Gianluca Pucci, Francesco Puggelli, Yohannes Tasselli e Paola Vettori. C’è anche una riserva finale: procedere a “ulteriori passi nel caso in cui si perseveri in comportamenti che mettono palesemente a rischio i rilevanti interessi pubblici che coinvolgono numerosi cittadini sia residenti in Poggio che utenti della nevralgica rete viaria”.
La diffida parte da ciò che sta accadendo in queste ore nel tratto poggese della strada 66: la posa, prevista da tempo, dell’asfalto fonoassorbente. Un asfalto giusto e necessario – ricordano i consiglieri – proprio “per contenere l’inquinamento acustico”.
Fu infatti per questo scopo che la giunta precedente, guidata da Francesco Puggelli, medico, introdusse il senso unico su via Vittorio Emanuele. Una decisione obbligata a causa della “gravità del fenomeno” e dopo aver effettuato “monitoraggi e studi trasportistici”.
La scelta puntava a “mitigare l’impatto del traffico veicolare in una zona altamente inquinata”. E il risultato - ricorda l’opposizione – “è stato benefico per la salute pubblica”: il flusso di veicoli “si è infatti ridotto tra il 2019 e il 2021, come certificato dai monitoraggi, del 12%”. Si tratta di un “primo passo nella direzione giusta”, scrivono i consiglieri ricordando le norme europee che obbligano, pena severe condanne per gli inadempienti, ogni amministrazione pubblica a “salvaguardare la salute pubblica”.
La giunta Palandri ha più volte annunciato di voler reintrodurre il doppio senso su via Vittorio Emanuele e ora si paventa la concreta possibilità che ciò avvenga subito dopo la fine dei lavori di nuova asfaltatura, ecco il motivo urgente per cui “Poggio Insieme” ha presentato la diffida.
“Rimettere il doppio senso – scrivono i consiglieri - comporterebbe un aumento del carico veicolare, annullerebbe il beneficio apportato dall’asfalto fonoassorbente, sarebbe un comportamento illogico, irragionevole, in contrasto con le norme comunitarie e violerebbe quel principio di precauzione fondamentale per la tutela della salute pubblica”.
Ma c’è, nella diffida, un secondo motivo forte: la sicurezza del ponte all’Asse. In base a un primo dato, la classe di attenzione – risultata da una prima verifica effettuata dopo la tragedia Morandi in ottemperanza al DM “Ponti” - su quel ponte è classificata come “alta”. Lì sono dunque “necessarie valutazioni accurate” e monitoraggi sul traffico. “Ritenere possibile riaprire il traffico a doppio senso tout court su quel ponte è impossibile” – denunciano i consiglieri – "così come imporre limitazioni di transito a 3,5 tonnellate porterebbe la perdita delle caratteristiche di strada regionale che si vogliono garantire”. Non solo: gli alti rischi sul Ponte all’Asse – prosegue la diffida - sono stati certificati quando era già in vigore il senso unico e dunque quando il traffico era già minore; eppure “nonostante questo si vuole riaprire il doppio senso”.
Aggiunta la “impossibilità di capire quale sia la logica di questa decisione”, i consiglieri fanno anche presente che duecento metri oltre, in direzione Pistoia, la stessa 66 (lì chiamata via Cancellieri e via Caiani) è da oltre venti anni a senso unico in direzione Pistoia. “Difficile capire, insomma, perché la stessa strada 66 per non perdere le caratteristiche di strada regionale debba essere a doppio senso su via Vittorio Emanuele e a senso unico subito dopo. Una illogicità talmente palese da essere quasi grottesca”.
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