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piscina olimpionica di iolo. MUTUO GIA' A CARICO DEI CITTADINI, LAVORI FERMI

  • andreaballi3
  • 3 giorni fa
  • Tempo di lettura: 3 min

Cocci (FdI): «Prato e i suoi atleti meritano impianti veri, non promesse»



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PRATO. Doveva essere il fiore all’occhiello dello sport pratese: una piscina olimpionica coperta da 50 metri, con tribune, servizi e tecnologie in grado di ospitare eventi nazionali e internazionali. Annunciata nel 2022 dall’allora sindaco Matteo Biffoni e rilanciata dalla sua successora Ilaria Bugetti come simbolo di rinascita cittadina, oggi – agosto 2025 – resta soltanto un progetto sulla carta.

Il piano prevede 16 milioni di euro di investimento complessivo, di cui 6,5 milioni da fondi PNRR e oltre 9 milioni a carico del Comune, coperti da un importante mutuo. Il cronoprogramma ufficiale fissava scadenze chiare: apertura cantiere nella primavera 2024 e consegna lavori entro il 2026, per rispettare i tempi europei.

La realtà è ben diversa: come confermato da una risposta ufficiale a un accesso agli atti presentato da Tommaso Cocci, ex capogruppo di Fratelli d’Italia e candidato al Consiglio regionale della Toscana del 12 ottobre, poco prima della caduta della sindaca Bugetti, nell’area di Iolo si sono svolti soltanto rilievi geologici e carotaggi. Non è partito alcun cantiere e il ritardo accumulato supera ormai 14 mesi rispetto alla data prevista di avvio.

«La verità – dichiara Cocci – è che siamo ancora alla fase istruttoria. Non solo i lavori non sono mai iniziati, ma i pratesi stanno già pagando le rate di un mutuo da oltre 9 milioni di euro. Biffoni e Bugetti hanno presentato quest’opera come orgoglio cittadino, ma oggi non c’è nemmeno un ponteggio. E se non si farà, chi rimborserà i cittadini per milioni già spesi in studi, progettazioni e consulenze?»

E non va meglio alla piscina comunale di via Roma, proposta da Bugetti come soluzione “ponte” per garantire continuità sportiva in attesa di Iolo. L’impianto è ancora inserito nel piano triennale delle opere pubbliche 2024–2026 e 2025–2027, ma il cantiere non è mai partito, lasciando la città con una cronica carenza di strutture natatorie.

Attualmente l’impianto è aperto solo con limitazioni: accesso al pubblico su prenotazione online, vasca da 50 metri non disponibile al pubblico; per i cittadini restano la 25 metri e la vasca bambini con orari ridotti. La struttura mostra il peso degli anni e criticità diffuse che richiederebbero una riqualificazione vera, non interventi tampone.

Risultato: la “soluzione ponte” non ha mai restituito piena funzionalità all’impianto, lasciando Prato con spazi acqua ancora insufficienti.

Dopo dieci anni di “liste dello Sport”, sbandierate prima a sostegno di Biffoni e poi dell’ex sindaca Bugetti, il mondo natatorio pratese è fermo: nessun impianto nuovo, progetti bloccati, promesse evaporate.

Un danno per atleti e società sportive. Prato vanta atleti di caratura nazionale e internazionale e società che portano in alto il nome della città: senza impianti moderni e funzionanti si compromettono risultati, preparazione e opportunità. Prato non può permettersi di disperdere il proprio patrimonio sportivo.

Il tempo stringe: i fondi PNRR impongono di concludere e certificare i lavori entro il 31 marzo 2026; restano circa 235 giorni per realizzare un’opera che non è nemmeno iniziata. Con tempi così compressi, il rispetto della scadenza appare, nella migliore delle ipotesi, remoto.


«Lo sport non è un optional: è salute, educazione, comunità. Le piscine non sono colate di cemento, ma corsie dove crescono i nostri ragazzi e si tiene insieme una città. Le associazioni e società di nuoto pratesi, da anni, fanno i salti mortali per trovare corsie e orari: allenatori, istruttori e dirigenti ci mettono cuore, tempo e risorse per non lasciare indietro nessuno.

Tommaso Cocci

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