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  • disforia genere. PRO VITA & FAMIGLIA: REGIONE TOSCANA SI ADEGUI A INDICAZIONI DEL MINISTRO SCHILLACI

    Il presidente Brandi: nuovo Presidente AIFA vieti Triptorelina per blocco pubertà FIRENZE. “Il Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani si impegni a verificare il celere adeguamento dell’Ospedale Careggi di Firenze alle disposizioni giunte dal Ministro della Salute Orazio Schillaci circa il trattamento di minori affetti da presunta disforia di genere. È sconcertante pensare che minori incerti sulla loro identità possano essere stati avviati verso pesanti trattamenti ormonali, potenzialmente dannosi per la loro salute, senza una previa, adeguata indagine psichiatrica e psicologica sulle possibili cause di tale disagio. Così come è grave che l’Ospedale Careggi non abbia trasmesso i dati di monitoraggio clinico relativi alla somministrazione di Triptorelina a minori all’Agenzia Italiana del Farmaco. Rivolgiamo un accorato appello al nuovo Presidente dell’AIFA Robert Giovanni Nisticò, affinché, in scienza e coscienza, alla luce delle più recenti ricerche ed evidenze medico-scientifiche e sulla scia di quanto sta accadendo in tutto il mondo, vieti l’uso della Triptorelina per bloccare lo sviluppo puberale di minorenni, per via dei potenziali gravi e irreversibili danni alla salute. Secondo un’autorevole ricerca appena pubblicata e condotta nel corso di 15 anni dall’Università di Goningen su 2.770 casi di giovani con presunta disforia di genere, infatti, la quasi totalità di essi si riconcilia spontaneamente col proprio sesso e corpo proprio grazie al naturale sviluppo sessuale e identitario”. Lo dichiara in una nota Antonio Brandi, Presidente di Pro Vita & Famiglia Onlus, in merito a quanto contenuto nella risposta scritta del Ministero della Salute all’interrogazione parlamentare del Senatore di FI Maurizio Gasparri circa il trattamento di disforia di genere in età evolutiva presso l’Ospedale Careggi di Firenze. Il Ministero della Salute ha trasmesso alla Regione Toscana specifiche indicazioni per la correzione di tre criticità emerse dall’ispezione al Careggi: il non corretto recepimento della determina Aifa del 2019 circa l'obbligo di esigere necessariamente il supporto psichiatrico per l'avviamento del trattamento con la triptorelina, la mancata trasmissione all'agenzia del farmaco dei dati di monitoraggio clinico e ulteriori criticità, anche di carattere organizzativo, in ordine al ruolo della neuropsichiatria infantile nell'ambito del percorso di presa in carico e gestione del minore. [pro vita & famiglia]

  • poggio. IL TEATRINO DELLA VILLA MEDICEA RICONOSCIUTO COME MONUMENTO NAZIONALE

    L'assessore alla cultura Diletta Bresci: "Un luogo che lascia sbalordito il visitatore" POGGIO A CAIANO. Tanta soddisfazione da parte dell’amministrazione comunale di Poggio a Caiano per il riconoscimento ottenuto dal teatrino della villa medicea di Poggio. Da pochi giorni, infatti, è stato riconosciuto come monumento nazionale. “Questo riconoscimento ci riempie di orgoglio – commenta l’assessore alla cultura Diletta Bresci - Il teatrino che si trova nella splendida villa medicea è una perla della cultura poggese. Un luogo che lascia sbalordito il visitatore. Il teatrino fu realizzato alla fine del 1600 per volere di Marguerite Luise d’Orleans, sposa di Cosimo III. Il ‘Teatro delle commedie’, ma più semplicemente conosciuto come il teatrino della villa, fu poi valorizzato dal principe Ferdinando”. Con l’occasione gli amministratori comunali di Poggio si complimentano con il direttore della villa, Lorenzo Sbaraglio, per l’impegno e la passione che mette quotidianamente nel dirigere una struttura così importante. Altresì un plauso va a quanti lavorano nell’edificio, guide competenti che conducono il visitatore nei meravigliosi saloni e dentro le stanze di questo gioiello architettonico, patrimonio Unesco. [biagioni - comune di poggio a caiano]

  • montemurlo. TANTA COMMOZIONE PER L'INTITOLAZIONE A OSTE DELLA PIAZZA "LILIANA ROSSI"

    Il sindaco Simone Calamai: «Liliana simbolo dell'impegno civico, di speranza ed emancipazione». Erano presenti la sindaca di Bovino, di cui Liliana era originaria, Stefania Russo, e il fratello Bruno Rossi MONTEMURLO. Stamattina il Comune di Montemurlo ha voluto inaugurare il restyling della nuova piazza tra via della Viaccia, via Primo Maggio e via Pistoiese a Oste e l'ha voluta intitolare ad una grande italiana, originaria di Bovino, Liliana Rossi, paladina dei diritti degli ultimi e donna di grande cultura. Il sindaco Simone Calamai ha voluto vicino a sé proprio la sindaca di Bovino, Stefania Russo e il fratello di Liliana, Bruno Rossi. Il legame tra Montemurlo e Bovino è ormai pluridecennale ed è suggellato da un patto di amicizia solido che si rinnova e rafforza di anno in anno. «Abbiamo pensato che proprio a Oste, dove esiste una numerosa comunità di bovinesi fosse importante dedicare una piazza a questa grande donna, impegnata a difendere i diritti dei più deboli in un tempo, gli anni Cinquanta del Novecento, in cui le donne, soprattutto al Sud, erano molto spesso sagome invisibili», spiega il sindaco Simone Calamai. «Era importante dare a questa piazza una forte identità e l'intitolazione a Liliana Rossi vuol essere un inno alla vita, all'impegno civico verso gli ultimi, gli emarginati e un simbolo di speranza e di emancipazione». Liliana Rossi nacque a Bovino (Foggia) il 4 novembre 1932. Dopo la maturità classica, Liliana riuscì a conseguire a pieni voti la laurea in Giurisprudenza presso l’Università di Napoli, scegliendo come tema per la propria tesi proprio la Costituzione Italiana, una novità per i costumi di allora. Da quel momento, giovanissima, iniziò ad addentrarsi nella stesura di articoli su temi “caldi” e stringenti dell’attualità, dalla libertà religiosa, ai tribunali militari, fino al partito socialista svedese, mentre nel contempo si diplomò in violino presso il Conservatorio. Iniziò allora il suo impegno fattivo nel PCI, quando, poco più che una ragazzina, decise di sposare la causa delle donne contadine e braccianti, assoggettate ad una forma mentis instancabilmente patriarcale e sagome invisibili agli occhi di tutti. Le prese sotto la sua ala, insegnò loro a leggere e a scrivere, oltre l’abbiccì delle norme igieniche e soprattutto ad alimentari i loro ideali per contrastare il vuoto circostante. Liliana, ricordata per la sua cordialità, per il suo tono tenace, pieno di speranze, per la capacità di essere concreta e di avere a cuore la cura altrui, fu la prima donna a tenere un comizio. Il suo fu un impegno sociale e politico volto al riscatto delle classi meno abbienti, escluse dai diritti precipui del lavoro, dell’apprendimento e della della propria dignità in quanto “persone”.Liliana Rossi morì improvvisamente il 18 giugno del 1956 a soli 24 anni. La sindaca del Comune di Bovino, Stefania Russo ha apprezzato molto il gesto dell'intitolazione della piazza a Liliana Rossi, che va a rinsaldare il rapporto di amicizia tra Bovino e Montemurlo: «È importante aver dedicato una piazza nel cuore dell'area produttiva di Oste, dove hanno lavorato tanti bovinesi, perché Liliana ha speso la sua, seppur breve vita, per i diritti degli ultimi, in particolare delle donne, ultime tra gli ultimi, aprendo per loro anche una scuola dove insegnava a leggere e a scrivere e trasmetteva norme igieniche- poi la sindaca Russo, rivolgendosi alla madre di Luana D'Orazio, presente all'inaugurazione ha detto - Liliana ci insegna il valore dell'impegno e a credere nei valori della nostra Costituzione che ci rende liberi». La sindaca Russo ha ricordato il film di Michele Placido dedicato a Liliana Rossi “Del perduto amore”. Il fratello di Liliana, Bruno Rossi, medico, ricorda: «Mia sorella anticipava il futuro. Qualsiasi cosa facesse le riusciva facile con una modestia che le era congeniale. Era una bravissima musicista e venne in Toscana a frequentare l'accademia Chigiana di Siena. Per noi Liliana era un orgoglio e nella sua breve vita ha fatto grandi cose, ci ripeteva sempre che la prima lotta da fare era quella della liberazione dall'ignoranza. Per questo s'impegnò per insegnare agli ultimi a leggere e a scrivere». Il fratello Bruno con il Comune di Montemurlo a breve organizzerà una rassegna musicale per ricordare Liliana Rossi, non solo paladina dei diritti, ma anche fine musicista. I LAVORI SULLA PIAZZA - I lavori di ristrutturazione della piazza hanno avuto un valore complessivo pari a 70 mila euro, finanziato per circa 40 mila euro grazie al contributo della Regione Toscana Bando Spazi Urbani 2019 e per i restanti 30 mila euro con fondi propri dell'ente. La piazza rappresenta la porta d'ingresso al Comune sul lato Sud del territorio verso la zona di Viaccia e Sant'Ippolito di Prato ed era volontà dell'amministrazione comunale dare maggior decoro e un'identità più definita allo spazio. Gli interventi hanno visto la sistemazione dell’ampia area a parcheggio, la creazione di spazi verdi e di un'illuminazione adeguata. Sui lati della piazza sarà creata una “barriera verde”, una fascia alberata che fa da filtro con le tre principali direttrici di traffico che delimitano lo spazio: via Pistoiese, via della Viaccia e via Primo maggio ed un'ulteriore fascia a delimitazione dell'area a parcheggio e della nuova area pedonale. Il progetto ha anche la suddivisione degli stalli di sosta e la realizzazione di aiole alberate che consentano l’ombreggiamento della sosta sulla piazza. Inoltre, il gestore dello spazio ristoro sulla piazza “Carbofood” di Antonella e Marcello Bocchicchio e di Massimo Bellini che hanno realizzato, in accordo con il Comune, lo spazio adibito a servizi igienici a disposizione di tutti coloro che frequentano la piazza. [masi - comune di montemurlo]

  • poggio. PIAZZA XX SETTEMBRE: L’OPPOSIZIONE SFIDA IL SINDACO. “INVECE DI SCAPPARE SPIEGHI COSA VUOLE FARE. I LAVORI SULLA PIAZZA POTREBBERO FINIRE IN POCHI MESI. IL TRAFFICO NON C’ENTRA”

    Affollata assemblea organizzata dal PD poggese. Molte le critiche per la mancata presenza del sindaco, pure invitato. Ha preferito evitare il confronto con i cittadini. Puggelli: subito un nostro odg in Consiglio e Palandri organizzi una assemblea per spiegare con noi, in par condicio, tutta la vicenda. Rischi da danno erariale. POGGIO A CAIANO. “Una sala piena con persone in piedi, un’assemblea partecipata su un argomento sentito, un sindaco che, seppur invitato, invece di intervenire per spiegare ai cittadini le sue scelte ha preferito evitare il confronto”. Così l’opposizione sintetizza l’assemblea organizzata dal PD sul degrado nel quale il Comune tiene la piazza XX settembre. “Abbiamo fatto parlare i documenti – prosegue “Poggio Insieme” – perché sono state raccontate troppe inesattezze e non poche falsità. E i documenti, partendo dal parere legale chiesto dal Comune a un suo avvocato di fiducia, dimostrano una cosa inequivocabile: il cantiere poteva benissimo essere chiuso da mesi e può essere chiuso anche a prescindere dalle modifiche che, eventualmente, la giunta Palandri volesse apportare al traffico. Perché, invece, quel cantiere è stato fermato? Cosa intende fare Palandri per risolvere questa situazione di degrado che getta discredito sull’intero paese ma anche non poche ombre su chi lo governa? In quali tempi si ipotizza di terminare i lavori? Perché si continua a nascondere la verità, cioè che restyling della piazza e modifiche alla viabilità sono aspetti separati fra loro? Si rende conto, il sindaco, dei gravi danni che gli organi competenti potrebbero contestare e costringere a pagare? Perché Mastropieri, il 7 dicembre, promise che entro tre mesi i lavori sarebbero terminati ma poi ha continuato a bloccarli?” L’assemblea, presieduta da Marco Buffini segretario PD (“Speravamo che con noi ci fosse il sindaco, ma lui ha preferito sottrarsi al confronto”), è iniziata con l’ex sindaco Marco Martini. Fu lui a dover affrontare il disastro del marzo 2015: la tempesta di vento che sradicò i vecchi, e malati, alberi su quella piazza. Martini ha ricordato le varie tappe del percorso per riqualificare piazza e zone limitrofe, compresa l’area ex Toscoblock da destinare a parcheggio: il confronto con i cittadini, il percorso partecipativo per concordare le linee guida da affidare ai progettisti, il concorso di idee, la presenza della Soprintendenza e degli Ordini nella Commissione giudicatrice, i 23 progetti presentati da tutta Italia, l’aggiudicazione (“da parte della Commissione tecnica, non certo di noi politici”) del concorso, la mostra nel marzo 2019. “Anche su questa parte – ha detto Martini – sono le carte a dimostrare quante inesattezze siano state fatte circolare. Ad esempio sul verde che, a differenza di quanto è stato fatto credere, con il progetto aumenta del 20%”. La parola è passata al sindaco successivo, oggi capogruppo di opposizione (“La sedia vuota era per Palandri e dispiace sia vuota perché davanti a un confronto pubblico un sindaco non scappa”). Francesco Puggelli, documenti alla mano proiettati sul grande schermo, ha ripercorso le fasi successive. “Nonostante il Covid andammo avanti: con il progetto definitivo, l’ottenimento delle risorse economiche, la conferenza dei servizi con tutti gli enti interessati che in 6 mesi approvarono tutto in modo che i lavori potessero iniziare. E il cantiere, aperto nel febbraio 2023, avrebbe dovuto chiudere nel settembre 2023”. Ricordato come dal luglio 2023, con l’avvio della nuova giunta, si cominciassero già a vedere i primi ritardi, Puggelli ha ironizzato sui “continui scaricabarile” tentati da Palandri per nascondere le sue responsabilità (“nel tempo ha tentato di dare la colpa al sindaco precedente, alla ditta, alla Provincia, alla Regione ma in tutti i casi sempre a sproposito, come dimostrano le carte”). Per poi arrivare alla carta clou (“non a caso hanno tentato di tenerla nascosta”): il parere legale (“chiesto e pagato dal Comune a un avvocato di sua fiducia”) che il 18 settembre ha confermato la verità: che “i lavori sulla piazza possono essere terminati in base al progetto perché nulla hanno a che vedere con eventuali modifiche che si volessero apportare al traffico verso Firenze e verso Prato”. Ricordato anche che lo stesso parere legale avverte il sindaco sul rischio di possibili danni erariali se il progetto non venisse portato a termine, Puggelli ha sfidato Palandri sulla eventualità di una variante. “Vogliono farla? Liberissimi. Noi saremo contrari perché della piazza abbiamo una visione diversa: uno spazio per i cittadini, non una rotonda spartitraffico per portare lì un traffico anche pesante. Ma se loro vogliono una variante, allora la facciano assumendosi piena responsabilità sia sui tempi che sui costi”. Dopo ampio dibattito, l’assemblea si è chiusa con un impegno da parte dell’opposizione. “Presenteremo subito un ordine del giorno per stanare il sindaco dalla sua responsabilità: le carte dimostrano che i lavori potrebbero concludersi in poco tempo, senza ostacoli legati al traffico. Ci dica Palandri, in Consiglio, cosa vuole fare”. Fra gli altri impegni, anche una richiesta partita da molti presenti: una nuova assemblea pubblica. “Ma stavolta – precisa Puggelli – a organizzarla dovrà essere l’Amministrazione con un sindaco che non scappa ma si confronta, in par condicio, con l’opposizione, carte alla mano, spiegando senza bugie o furbizie propagandistiche perché i lavori sono stati fermati e cosa intende fare per porre fine a quel degrado”. [pd poggio a caiano]

  • prato. CHIUDE LA LIBRERIA CATTOLICA IN PIAZZA DUOMO

    L'esercizio commerciale è aperto da 65 anni PRATO. Dopo l’estate, entro la fine del mese di ottobre, chiuderà la Libreria Cattolica della Diocesi di Prato. Aperta da 65 anni, esattamente dal 31 maggio 1959, negli ambienti di Palazzo vescovile, la libreria si affaccia su piazza Duomo ed è la più antica della città. Ma proprio come gli altri negozi di libri – e di articoli religiosi – anche questo esercizio commerciale negli ultimi anni ha dovuto fare i conti con le nuove esigenze del mercato, in particolare con le vendite online, che hanno fortemente ridotto le persone interessate. «È una decisione che prendiamo a malincuore dopo aver lungamente riflettuto – afferma monsignor Daniele Scaccini, vicario generale della Diocesi di Prato – ma purtroppo siamo di fronte a un dato oggettivo: il contesto generale è cambiato e con esso le abitudini di consumo, anche nel mondo cattolico. Abbiamo provato a percorrere diverse soluzioni per garantire una prosecuzione delle attività, ma nessuna ipotesi si è rivelata sostenibile». Le criticità della Libreria Cattolica di Prato vengono da lontano e hanno avuto una accelerazione durante e subito dopo la pandemia da Covid. La scelta della chiusura è stata dettata anche da due fattori non rinviabili: la ristrutturazione degli ambienti, bisognosi di urgenti lavori di restauro, e la pensione raggiunta da una dei due dipendenti a tempo pieno. Edi Giusti, da 42 anni al servizio della Libreria, il primo aprile ha lasciato il lavoro per andare in pensione e la Diocesi ha deciso di non sostituirla con una nuova assunzione. Il personale attualmente in forze, composto da un dipendente a tempo indeterminato, coadiuvato da una collaboratrice assunta dalla cooperativa Prato Cultura, garantirà l’apertura della Libreria Cattolica fino al 31 ottobre. Dopo tale data il dipendente sarà ricollocato all’interno della Diocesi. «Vogliamo ringraziare i dipendenti di oggi e anche coloro che hanno portato avanti l’opera in questi 65 anni di attività – sottolinea mons. Daniele Scaccini – perché con spirito di appartenenza e con grande generosità si sono messi a servizio della nostra Chiesa pratese». L’editoria religiosa e gli articoli religiosi, come rosari e santini, non spariranno dagli scaffali, ma potranno essere acquistati nel bookshop del Museo dell’Opera del Duomo (con ingresso dal campanile della cattedrale). In vista della chiusura dell’attività, nelle prossime settimane ci sarà una svendita della merce esposta e di quella in magazzino, secondo quanto previsto dalle norme di legge in materia. Come detto, i locali saranno ristrutturati e a lavori ultimati manterranno la stessa destinazione di tipo pastorale e culturale. I nuovi orari. Dal 9 aprile la Libreria Cattolica è aperta solo al mattino, da martedì a sabato, dalle 9 alle 13,30. [diocesi di prato]

  • LASCIATECI LAVORARE, ALLA GALLERIA DELLA SALA BANTI UNA MOSTRA FOTOGRAFICA PER RIFLETTERE SUL LAVORO AL FEMMINILE

    Appuntamento domenica 7 aprile ore 10. L'evento è promosso dal Comune, Commissione Pari opportunità con il gruppo fotografico Zoom zoom MONTEMURLO. Sarà inaugurata domenica 7 aprile alle ore 10 alla galleria della Sala Banti (piazza della Libertà) la mostra fotografica Lasciateci lavorare, promossa dal Comune di Montemurlo, assessorato alle pari opportunità con la Commissione Pari Opportunità comunale ed il Gruppo fotografico Zoom Zoom, L'iniziativa vuole promuovere una riflessione sul mondo del lavoro femminile, sui vari cambiamenti e le problematiche legate alla conciliazione lavoro - famiglia. Chi sono le donne che lavorano oggi a Montemurlo? Quali sono i loro ambienti lavorativi e quali difficoltà devono affrontare? A partire da queste domande le donne della Commissione pari opportunità del Comune di Montemurlo hanno ideato un progetto fotografico con l'intento di fotografare e intervistare le donne nel loro ambiente lavorativo. Grazie all'esperienza e all'disponibilità del Gruppo fotografico Zoom zoom sono nate foto spontanee e autentiche. Le risposte alle domande poste a tutte le donne intervistate hanno fatto emergere un unico desiderio: vogliamo lavorare. Hanno aderito al progetto fotografico aziende tessili, uffici pubblici, strutture ricettive e di ristorazione, studi professionali e aziende agricole. La mostra fotografica sarà aperta fino al prossimo 16 aprile. [masi - comune di montemurlo]

  • SERRAVALLE CIVICA-MOVIMENTO INDIPENDENZA: “MONITORAGGIO ACQUE DI MASOTTI: IGNORATA LA RICHIESTA DI ASSEMBLEA PUBBLICA”

    Da una prima lettura risulterebbe che l’acqua potabile in uscita dall’impianto Masotti abbia concentrazioni di Tricloroetilene e Tetracloroetilene al di sotto del limite previsto dalla legge; mentre allo stato grezzo la concentrazione sarebbe al di sopra di tale limite, in funzione della stagionalità SERRAVALLE. Finalmente il Comune ha risposto alla nostra richiesta di accesso agli atti relativa all’inquinamento della falda acquifera di Masotti. L’amministrazione comunale ha fornito un link che ci ha permesso l’accesso alla pubblicazione degli esiti delle analisi sul sito istituzionale del comune. Come è avvenuto già per la richiesta dei dati relativi alla falda acquifera di Ponte Stella, ancora  una volta la pubblicazione è avvenuta subito dopo la nostra richiesta: la lettera infatti è stata inviata il 25 febbraio 2024, mentre gli esiti delle analisi  sono stati pubblicati il 27 febbraio 2024. Prima di tale data i risultati dei monitoraggi  non erano visibili a nessuno, anche se l’amministrazione ne era in possesso, ricevendoli  regolarmente da Arpat ogni 6 mesi. Evidentemente per i nostri amministratori è bene che i cittadini non sappiano e rimangano nell’ignoranza. Da una prima lettura risulterebbe che l’acqua potabile in uscita dall’impianto Masotti abbia concentrazioni di Tricloroetilene e Tetracloroetilene al di sotto del limite previsto dalla legge; mentre allo stato grezzo la concentrazione sarebbe al di sopra di tale limite, in funzione della stagionalità. La richiesta di convocazione di una assemblea pubblica per permettere ai cittadini di confrontarsi con l’amministrazione sul problema dell’inquinamento idrico, sia a Masotti che a Ponte Stella, è invece stata ignorata, alla faccia della democrazia e delle esigenze della collettività. Si tratta di un atteggiamento dispotico e autoritario che contrasta vistosamente con le dichiarazioni di disponibilità al dialogo che vengono quotidianamente ripetute dal sindaco e dagli assessori. Siamo comunque felici del fatto che le nostre insistenti richieste - secondo qualcuno inopportune e fuori luogo - in realtà a qualcosa servano: hanno almeno il merito di richiamare l’amministrazione alla correttezza e alla trasparenza. Senza il nostro intervento le analisi effettuate sarebbero state rese pubbliche? Serravalle Civica-Movimento Indipendenza

  • vaiano. LA RELIQUIA DEL SANGUE DI SAN FRANCESCO IN PARROCCHIA

    Domani domenica 7 aprile la preziosa reliquia conservata nel santuario della Verna arriva alla Badia di San Salvatore VAIANO. Domenica 7 aprile la parrocchia di San Salvatore di Vaiano accoglierà per l’intera giornata la reliquia del sangue di san Francesco, nell’ottavo centenario dell’impressione delle stigmate sul corpo del patrono d’Italia. La preziosa reliquia si conserva nel santuario della Verna e consiste in un panno di lino intriso del sangue della ferita sul costato, custodito all’interno di un reliquiario in bronzo. Ed è lo stesso panno con cui ogni anno il 17 settembre, data in cui ottocento anni fa Francesco ricevette le stimmate, il Ministro generale dell’Ordine francescano dei Frati Minori impartisce la benedizione a tutta Italia. Saranno presenti in parrocchia due frati minori che aiuteranno nella preghiera e terranno le omelie alle celebrazioni di questa domenica. ore7,45: lodi – ore 8,00: santa Messa con omelia di fra Matteo ore 10,00: accoglienza della reliquia da parte dei ragazzi del catechismo e degli scout nel chiostro ore 10,30: processione e accoglienza della reliquia e santa Messa solenne celebrata da fra Matteo ore 15,30: momento di preghiera davanti alla reliquia presso la RSA di via Togliatti ore 16,30: esposizione della reliquia dalle 16,30 alle 17,30 un frate sarà disponibile la confessione e l’ascolto ore 17,40: vespri e benedizione ore 18,00: santa Messa celebrata da fra Matteo Saranno in parrocchia fra Matteo Tosti e fra Daniele Feligioni, dei frati minori del santuario della Verna-

  • montemurlo. IL COMUNE INTITOLA LA PIAZZA DI VIA PISTOIESE A LILIANA ROSSI, PALADINA DEI DIRITTI DELLE DONNE

    Appuntamento oggi sabato 6 aprile ore 10,30. Parteciperanno il sindaco Simone Calamai e la sindaca di Bovino, Stefania Russo. Liliana era nata a Bovino ed è morta a soli 24 anni MONTEMURLO. Il Comune di Montemurlo inaugura il restyling della nuova piazza tra via della Viaccia, via Primo Maggio e via Pistoiese a Oste e intitola lo spazio ad una grande bovinese, Liliana Rossi, paladina dei diritti delle donne e donna di grande cultura. Non a caso il sindaco Simone Calamai ha voluto vicino a sé proprio la sindaca di Bovino, Stefania Russo e il fratello di Liliana. Il legame tra Montemurlo e Bovino è ormai pluridecennale ed è suggellato da un patto di amicizia solido che si rinnova e rafforza di anno in anno. «Abbiamo pensato che proprio a Oste, dove esiste una numerosa comunità di bovinesi fosse importante dedicare una piazza a questa grande donna, impegnata a difendere i diritti dei più deboli in un tempo, gli anni Cinquanta del Novecento, in cui le donne, soprattutto al Sud, erano molto spesso sagome invisibili», spiega il sindaco Simone Calamai. Liliana Rossi nacque a Bovino (Foggia) il 4 novembre 1932. Dopo la maturità classica, Liliana riuscì a conseguire a pieni voti la laurea in Giurisprudenza presso l'Università di Napoli, scegliendo come tema per la propria tesi proprio la Costituzione Italiana, una novità per i costumi di allora. Da quel momento, giovanissima, iniziò ad addentrarsi nella stesura di articoli su temi caldi e stringenti dell'attualità, dalla libertà religiosa, ai tribunali militari, fino al partito socialista svedese, mentre nel contempo si diplomò in violino presso il Conservatorio, ottenendo anche una cattedra come docente, e venne persino "reclutata" da Radio Bari. Iniziò allora il suo impegno fattivo nel PCI, quando, poco più che una ragazzina, decise di sposare la causa delle donne contadine e braccianti, assoggettate ad una forma mentis instancabilmente patriarcale e sagome invisibili agli occhi di tutti. Le prese sotto la sua ala, insegnò loro a leggere e a scrivere, oltre l'abbiccì delle norme igieniche e soprattutto ad alimentare i loro ideali per contrastare il vuoto circostante. Liliana, ricordata per la sua cordialità, per il suo tono tenace, pieno di speranze, per la capacità di essere concreta e di avere a cuore la cura altrui, fu la prima donna a tenere un comizio. Il suo fu un impegno sociale e politico volto al riscatto delle classi meno abbienti, escluse dai diritti precipui del lavoro, dell'apprendimento e della della propria dignità in quanto "persone". Furono anni turpi, quelli della riforma agraria, delle lotte dei braccianti di Cerignola, di Torremaggiore, durante i quali i contadini non vivevano di certo more nobilium, ma anzi, popolavano i peggiori tuguri, sprovvisti di fognature, senz'acqua, senza energia elettrica e senza cibo. Liliana Rossi morì improvvisamente il 18 giugno del 1956 a soli 24 anni I LAVORI SULLA PIAZZA- I lavori di ristrutturazione della piazza hanno avuto un valore complessivo pari a 70 mila euro, finanziato per circa 40 mila euro grazie al contributo della Regione Toscana Bando Spazi Urbani 2019 e per i restanti 30 mila euro con fondi propri dell'ente. La piazza rappresenta la porta d'ingresso al Comune sul lato Sud del territorio verso la zona di Viaccia e Sant'Ippolito di Prato ed era volontà dell'amministrazione comunale dare maggior decoro e un'identità più definita allo spazio. Gli interventi hanno visto la sistemazione dell’ampia area a parcheggio, la creazione di spazi verdi e di un'illuminazione adeguata. Sui lati della piazza sarà creata una “barriera verde”, una fascia alberata che fa da filtro con le tre principali direttrici di traffico che delimitano lo spazio: via Pistoiese, via della Viaccia e via Primo maggio ed un'ulteriore fascia a delimitazione dell'area a parcheggio e della nuova area pedonale. Il progetto ha anche la suddivisione degli stalli di sosta e la realizzazione di aiole alberate che consentano l'ombreggiamento della sosta sulla piazza. Inoltre, il gestore di uno spazio ristoro sulla piazza ha realizzato, in accordo con il Comune, lo spazio adibito a servizi igienici a disposizione di tutti coloro che frequentano la piazza. [masi - comune di montemurlo]

  • 35 ANNI DELL'ASSOCIAZIONE GIOVANI AVVOCATI PRATESI: PRESENTATO IL PROGRAMMA DELLE INIZIATIVE A PALAZZO BANCI BUONAMICI

    Martedì 9 aprile il convegno con tre tavole rotonde e dalle 20.30 la “Cena della Legalità” con lo Chef Filippo Cogliandro, impegnato nella lotta contro la criminalità organizzata PRATO. In occasione del 35° compleanno dell’Associazione Giovani Avvocati Pratesi (AIGA sezione di Prato), la prima associazione forense nata in città, sono state organizzate due iniziative speciali in programma per martedì 9 aprile. Il programma è stato presentato giovedì nella Sala Consiliare di Palazzo Banci Buonamici, alla presenza del presidente della Provincia di Prato Simone Calamai, la vicepresidente della Provincia Federica Palanghi, l’assessore del Comune di Prato Benedetta Squittieri, il presidente di AGAP Matteo Pica Alfieri, la consigliera del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Prato Barbara Mercuri e la dirigente dell’Istituto Alberghiero Datini Francesca Zannoni. Martedì 9 aprile, a partire dalle ore 14.30, presso la Sala Consiliare di Palazzo Banci Buonamici, si terrà un convegno pomeridiano articolato in tre tavole rotonde che andranno ad esplorare la storia e le prospettive future della giovane avvocatura pratese anche sul piano nazionale. A seguire, alle ore 20.30 tutti a cena con lo Chef Filippo Cogliandro che, insieme alla brigata di cucina degli studenti dell’Istituto Datini, allieterà i palati della cittadinanza nell’ambito della Cena della legalità, presso i locali dell’Istituto pratese, offrendo un’esperienza culinaria unica e supportando un forte messaggio di lotta contro le mafie Lo chef Cogliandro, titolare del ristorante “L’A Gourmet L’Accademia” nel centro storico di Reggio Calabria, citato sulla Guida Michelin, è stato il primo ristoratore a ribellarsi al pizzo nella sua città, denunciando i suoi estorsori. Una storia di coraggio e impegno, che lo ha portato a diventare ambasciatore antiracket, continuando a raccontare la sua esperienza in giro per l'Italia attraverso le Cene della legalità. L’organizzazione della cena è stata possibile anche grazie al coinvolgimento della Provincia e al prezioso contributo dell’Istituto alberghiero Datini che ha messo a disposizione gli spazi, la brigata di cucina, il servizio tavoli ed il servizio accoglienza. “Sono davvero felice di poter ospitare nel nostro Palazzo il prestigioso convegno in occasione dei 35 anni di AGAP – ha dichiarato il presidente della Provincia Simone Calamai - Un evento che riveste una grande rilevanza, offrendo a tutti noi l’opportunità di riflettere sul significativo contributo che un’associazione di categoria, con una presenza radicata nella comunità, può apportare attraverso dibattiti e iniziative, e allo stesso tempo concorrere allo sviluppo del tessuto economico e sociale della città. Questo grazie soprattutto al lavoro di professionisti di altissimo livello e all’importanza della loro prospettiva giovane e innovativa. La Cena della legalità costituirà l’altro grande momento di condivisione, durante il quale avremo modo di concentrarci su temi che purtroppo ancora oggi affliggono il nostro Paese – ha concluso Calamai - La decisione di organizzare la cena insieme agli enti locali, Provincia e Comune di Prato, e soprattutto coinvolgendo gli studenti dell’Istituto Datini, rappresenta un’opportunità straordinaria per tutti noi”. “Con grande entusiasmo la Provincia ha accolto l’idea di festeggiare il compleanno della sezione pratese dei giovani avvocati sia con i convegni del pomeriggio che con la cena della legalità, una vera opportunità per tutta la cittadinanza di partecipare a questo compleanno e di condividere l’esperienza di coraggio dello Chef Cogliandro - ha commentato la Vice presidente Federica Palanghi - Fondamentale è stato il coinvolgimento dell’Istituto alberghiero “F. Datini” e soprattutto dei nostri studenti, che saranno veri protagonisti di questa serata. Il tutto all’interno dell’istituto stesso, luogo di crescita e formazione delle future generazioni, dove abbiamo voluto che risuonasse l’importante messaggio che questa serata porta. Niente è stato lasciato al caso e anche il menù vedrà la commistione di prodotti di Reggio Calabria con quelli del nostro territorio pratese, scelta anche questa che si pone nell’ottica di pensare ad un evento strettamente legato al nostro territorio, alla nostra comunità. Voglio anche ringraziare personalmente la preside Francesca Zannoni per la sua disponibilità, passione e idee”. “La cena della legalità rappresenta un’occasione bellissima – ha dichiarato l’assessore del Comune di Prato Benedetta Squittieri – in quanto va ad unire le competenze che i ragazzi apprendono all’interno della scuola con il messaggio di legalità che arriva da un personaggio così importante, che la città di Prato è onorata di accogliere. E’ un evento che porta all’attenzione un tema potente, perché la lotta alla criminalità organizzata non è una lotta che si fa solo in quei territori ma anche nei nostri. Sono molto felice del coinvolgimento dell’Istituto Datini, un istituto che è cresciuto tantissimo negli ultimi anni e che è sempre più proiettato a vivere il territorio e le sue relazioni”. “L’Associazione Giovani Avvocati Pratesi è consapevole che per rappresentare al meglio i giovani colleghi e perseguire il proprio obiettivo di agevolarne la formazione e la crescita professionale deve uscire dai confini dell’attività lavorativa – ha spiegato il presidente di AGAP, l’Avvocato Matteo Pica Alfieri. Occorre guardare oltre la professione, far comprendere che gli avvocati, e in particolare i più giovani, sono parte di una comunità più ampia, in cui viviamo e lavoriamo tutti. Solo aprendosi alla realtà economica e sociale cittadina è possibile comprenderne le dinamiche ed intercettarne i cambiamenti, così da avere una visione chiara del futuro del territorio. Questo sarà il filo conduttore di tutta la giornata, con il convegno pomeridiano che ripercorrerà la storia dell’associazione, il lavoro compiuto negli ultimi anni per fare rete con le altre associazioni di professionisti e imprenditori del territorio. La serata, attraverso la cena della legalità, riprende questo tema. Abbiamo deciso di non fare una semplice festa, ma di invitare in città Filippo Cogliandro, un personaggio dalla storia personale unica. Metterlo in contatto con i cittadini, i nostri associati e l’intera cittadinanza è per noi il modo per individuare nella legalità il valore fondamentale attorno al quale una comunità deve crescere per poter generare benessere per tutti”. Soddisfatta anche la dirigente dell’Istituto Datini Francesca Zannoni che vedrà i suoi studenti protagonisti della Cena della legalità: “I ragazzi sono pieni di entusiasmo, l’evento costituisce un banco di prova eccezionale perché unisce mondi lontani e diversi, per questo rappresenterà per tutti loro un’esperienza fuori dall’ordinario, che lascerà un bellissimo ricordo”. “Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Prato è stato ben lieto di concedere il patrocinio a questa iniziativa che si lascia apprezzare per ogni suo profilo: per la scelta del luogo, dei soggetti coinvolti e dei temi trattati. L’idea poi di portare gli avvocati non per parlare del loro mondo ma per conoscere quello degli studenti è oltre che originale è estremamente stimolante – ha dichiarato la Consigliera dell’Ordine degli Avvocati di Prato, Barbara Mercuri”. [elci - provincia di prato]

  • IN BIBLIOTECA SAN GIORGIO L'INAUGURAZIONE DI DUE MOSTRE

    La Rosa e l'Usignolo di Carmine Sanchirico e Pietre dell'artista pistoiese Ginevra Ballati Appuntamento oggi sabato alle 17.30 nelle vetrine e nello spazio espositivo della biblioteca con le fotografie di Sanchirico. Negli spazi dell’Art Corner le illustrazioni di Ballati PISTOIA. Si inaugura oggi sabato 6 aprile, alle 17.30, nelle vetrine e nello spazio espositivo della Biblioteca San Giorgio la mostra fotografica La Rosa e l'Usignolo. Il canto della libertà di Carmine Sanchirico, con la collaborazione straordinaria dell’illustratrice iraniana Sahar Neishabori e delle Associazione Donne Libere Iraniane. L’esposizione è un atto d'amore nei confronti del popolo iraniano, come, nella letteratura persiana fa l'usignolo (il poeta) nei riguardi della rosa (la cosa amata). Allo stesso tempo, vengono forniti al visitatore gli strumenti minimi necessari per cercare di rispondere, con maggiore consapevolezza, a uno degli interrogativi che qualunque viaggiatore si sente porre ripetutamente durante il soggiorno nel Paese, ovvero «Come ci vedete [in Occidente]». Oggi, sempre alle 17.30, negli spazi dell’Art Corner si inaugura anche Pietre, una esposizione di illustrazioni dell'artista pistoiese Ginevra Ballati. Illustratrice di libri per bambini, libri di poesia, riviste e manifesti pubblicitari, la Ballati utilizza principalmente china, acquerello, acrilico e matita, lavorando quasi esclusivamente su carta in cotone, per realizzare opere in bilico tra astratto e figurativo, capaci di dialogare o entrare in contrasto con lo spazio che le circonda. Ibridi anche i suoi temi, legati al tema ricorrente della metamorfosi. La mostra potrà essere visitata fino al 31 maggio. La Rosa e l'Usignolo. Il canto della libertà di Carmine Sanchirico propone i suoi scatti come una serie di finestre che consentono di affacciarsi su una terra e una civiltà per molti versi straordinarie. Si tratta di una selezione di vedute che mirano a riassumere gli aspetti più profondi della cultura persiana, a ciascuna delle quali l'artista ha voluto associare una poesia scelta tra quelle composte dai più grandi poeti della letteratura persiana classica e contemporanea. L'associazione delle immagini con la poesia vuole sia sottolineare il ruolo che la poesia stessa ha svolto e continua a svolgere nel Paese, arrivando a permeare ogni livello della società, sia intensificare la rappresentazione delle vedute a cui i diversi testi sono associati, quasi come se donasse loro una voce; la stessa voce che da mesi ormai si leva con forza nelle strade, e che chiede libertà e diritti. Tutte le poesie hanno come tema la libertà e sono declamate in lingua farsi (lingua ufficiale dell'Iran), per preservarne la musicalità, dalle attiviste dell'Associazione Donne Libere Iraniane e Movimento Donna Vita Libertà, nei video accessibili attraverso il Qrcode presente nelle didascalie delle foto. La stessa didascalia è pensata per richiamare alla condizione di oppressione che le donne iraniane in primis, e la società tutta in generale, continuano a vivere oramai dal lontano 1979. La trascrizione in italiano dei testi è presentata senza soluzione di continuità. L'interruzione del verso è segnalata solamente attraverso un segno grafico di colore rosso. Oltre alle poesie di autori persiani ve ne è una composta da Sibilla Aleramo segno tangibile di quanto possa essere stata ed è per certi versi ancora comune la condizione di oppressione, in questo caso della donna, tra i nostri due Paesi. La collezione fotografica, che potrà essere visitata fino al 26 aprile, è arricchita in questa occasione con una serie di straordinarie illustrazioni realizzate dalla disegnatrice Sahar Neishaboori, le cui opere dal tratto essenziale e in alcuni casi calligrafico creano una sintesi perfetta tra la cultura persiana e quella europea. Carmine Sanchirico, nato in Lucania nel 1980, dopo aver frequentato il liceo scientifico si trasferisce a Siena per studiare archeologia. Dopo la laurea magistrale in etruscologia inizia a coltivare, con maggiore consapevolezza, la passione per la fotografia. Cura così diversi progetti fotografici con l'obiettivo di indagare il rapporto tra società e diritti e allo stesso tempo offrire una visione a 360 gradi di società e culture per le quali in occidente si tende esclusivamente a sottolineare gli aspetti negativi. Ultimo in tal senso è il progetto Bolbol con il quale indaga la società persiana e la volontà di quest'ultima di aprirsi all'esterno anche a rischio della propria vita. Sahar Neishaboori, nata a Tehran nel 1985 si appassiona fin da piccola al disegno. Frequenta il liceo artistico e si laurea poi in Grafica e Illustrazioni all'Università di Tehran. A curato le illustrazioni di diversi testi scolastici e in particolare per l'infanzia. Dopo essersi trasferita in Italia nel 2017 ha proseguito i suoi studi nel campo del disegno industriale. [comune di pistoia]

  • MONTEMURLO CI STA A CUORE, IN PIAZZA DELLA COSTITUZIONE INAUGURATO UN NUOVO DEFIBRILLATORE

    Lo strumento salvavita è posto in una colonnina termoregolata ed è stato donato al Comune dal Lions Club Montemurlo e dall'attività economica Totapulcra parrucchieri e centro estetico di Manila Monchi e Silvia Gelli MONTEMURLO. Un altro bellissimo gesto di solidarietà e attenzione per la salute pubblica arricchisce Montemurlo di una nuova postazione Dae con defibrillatore semi-automatico. Dopo quello installato pochi giorni fa in piazza della Repubblica, oggi pomeriggio in piazza della Costituzione, nei pressi del giardino Piccolo Principe, è stato inaugurata una colonnina termoregolata che contiene un defibrillatore semiautomatico, donato al Comune e alla comunità montemurlese dal Lions Club Montemurlo e da Totapulcra parrucchieri e centro estetico di Manila Monchi e Silvia Gelli. «Questo defibrillatore fa parte di un disegno complessivo che ha visto negli ultimi anni l'installazione di tanti defibrillatori in spazi pubblici del Comune. - ha detto il sindaco Simone Calamai- Un gesto importante per salvare vite in caso di arresto cardiaco che è reso ancora una volta possibile grazie all'impegno delle associazioni e delle attività commerciali del territorio. Sono queste le azioni che rendono grande la nostra comunità che ha a cuore il bene comune. Grazie al Lions Club Montemurlo e a Totapulcra». All'inaugurazione era presente anche la presidente del Lions Club Montemurlo, Elisa Chiappinelli che ha ricordato come la piazza della Costituzione sia centrale, non solo perché qui si trova il fontanello, qui si svolge il mercato settimanale, ma anche perché è il luogo di Lions in piazza, la giornata di prevenzione di numerose patologie: «Come avevamo promesso, insieme agli amici della Misericordia, durante la manifestazione Lions in piazza promuoveremo un corso per abilitare all'uso del defibrillatore- dice Elisa Chiappinelli - La consapevolezza e la formazione sono fondamentali per affrontare le emergenze e salvare vite ed è importante coinvolgere quante più persone possibile nella formazione». [masi - comune di montemurlo]

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