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- PRIMA ASSOLUTA PER "IL FUOCO ERA LA CURA" AL FABBRICONE
La creazione di Sotterraneo, liberamente ispirata a Fahrenheit 451 di Ray Bradbury, andrà in scena dal 9 al 14 aprile PRATO. In prima assoluta, dal 9 al 14 aprile al Teatro Fabbricone, va in scena Il fuoco era la cura, una creazione di Sotterraneo liberamente ispirata a Fahrenheit 451 di Ray Bradbury, prodotta dal Teatro Metastasio di Prato insieme a Sotterraneo, Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa, Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale (feriali ore 20.45, sabato doppia recita ore 16 e ore 19.30, domenica ore 16.30). A settantun anni dalla pubblicazione del capolavoro di Bradbury e a cinquantotto dall’uscita nelle sale dell’omonimo film di François Truffaut, questo nuovo lavoro originale di Sotterraneo si domanda dove si annidino nel presente i rischi di possibili derive totalitarie. Nel 1953, Ray Bradbury immagina un futuro distopico in cui è vietato leggere e chi venga sorpreso a farlo, o a possedere dei libri, è tratto in arresto. Paradossalmente, il corpo dei pompieri non è impiegato per spegnere gli incendi, bensì per bruciare i libri (e se necessario i loro possessori). Come in tutti i regimi totalitari, esiste una comunità clandestina di dissidenti, le persone-libro, che si impegnano a imparare a memoria un grande classico della letteratura mondiale, per salvarlo dall’oblio e tramandarlo così alle generazioni future. «Muovendoci liberamente nel mondo di un libro così presente nell’immaginario collettivo – affermano i Sotteraneo - abbiamo usato gli strumenti dell’ucronia per immaginare come il nostro presente potrebbe portarci a un futuro di totalitarismo anticulturale e viaggiando a ritroso dalla fantascienza al nostro tempo ci siamo chiesti cosa significhi oggi bruciare libri, proibire il pensiero complesso, soffocare l’intelligenza collettiva». Il fuoco era la cura dunque attraversa e rilegge liberamente Fahrenheit 451 con cinque performer - Flavia Comi, Davide Fasano, Fabio Mascagni, Radu Murarasu, Cristiana Tramparulo - che ne ripercorrono la storia, si identificano coi personaggi, si muovono in senso orizzontale mappando i coni d’ombra, le cose che Bradbury non spiega o non racconta, creando linee narrative parallele, deviazioni teoriche, costruendo anche le cronache di un tempo intermedio fra il nostro presente e un futuro anticulturale in cui l’istupidimento ci salva dal fardello del pensiero complesso. Intorno allo spettacolo sono previsti due incontri: Martedì 9 aprile alle ore 19, presso la caffetteria del Fabbricone, ci sarà l’approfondimento del ciclo Sorsi di Teatro a cura di Luisa Bosi, Mercoledì 10 aprile, dopo lo spettacolo, incontro di Punti focali tra la compagnia e i giovani partecipanti al laboratorio di scrittura critica Nebulosa mettono, guidati da Lorenzo Donati. Tutte le info su: www.metastasio.it [roncucci - metastasio]
- montemurlo. NUOVO CENTRO URBANO DI OSTE, ENTRO MAGGIO L'AVVIO DEL CANTIERE
A marzo è stato consegnato il progetto esecutivo. In fase conclusiva la verifica e validazione del progetto. Il teatro da 330 posti è "un gioiello per Oste". Un teatro con una speciale acustica, una torre scenica alta 17 metri, un golfo mistico (spazio per gli orchestrali) adatto ad ospitare opere liriche o concerti di musica classica. Entro il marzo 2026 Oste avrà un nuovo centro con tanti servizi per la collettività. Il sindaco Calamai:« Decentreremo alcuni servizi comunali» MONTEMURLO. Tutto pronto per l'avvio dei lavori del nuovo centro cittadino di Oste. Entro il mese di maggio sarà allestito il cantiere che darà il via ai lavori di costruzione del nuovo grande teatro, dei servizi pubblici per la collettività e degli spazi verdi. Lo scorso marzo è stato consegnato il progetto esecutivo ed ora sono in fase conclusiva le operazioni di verifica e validazione del progetto stesso. Già nominata, a seguito di una gara d'appalto, la ditta che si occuperà della costruzione delle varie opere e che a breve allestirà il cantiere, la E.co.res srl, che ha vinto presentando un ribasso d'asta del 22%. Inizia dunque a prendere forma il grande progetto di rigenerazione urbana che andrà a cambiare il volto di Oste, creando nuove aree per la socializzazione e l'aggregazione, temi centrali agli ostigiani. I lavori, finanziati con fondi Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) hanno un valore di 7 milioni di euro e si concluderanno, così come previsto dalla normativa, entro il 2026. Dopo la trasformazione del centro cittadino di Montemurlo nel giro di pochi anni anche il cuore di Oste avrà un nuovo volto con il potenziamento del centro civico e della attività di interesse pubblico e sociale per tutti i cittadini. «Siamo davvero molto felici di poter dare il via a breve ai lavori del nuovo centro di Oste. - dice il sindaco Simone Calamai - Pensiamo che Oste sia una frazione importantissima sulla quale si deve lavorare con determinazione per creare spazi pubblici e occasioni di socializzazione. Il centro civico di Oste darà nuova vitalità e dinamismo alla frazione e sarà il fulcro di servizi pubblici e di tipo sociale. Qui pensiamo di trasferire alcuni uffici comunali , affinché la frazione sia viva in tutti i momenti del giorno e sia un punto di riferimento per i cittadini. Essere nella fase operativa dell'intervento per noi è motivo di grande soddisfazione» Con il progetto di rigenerazione dell'ex Fabbrica Rossa, il Comune di Montemurlo ha così liberato dai vecchi manufatti, risalenti all'inizio degli anni Settanta e ormai non più operativi dal 2006, l'area centrale tra via Oste, via Lavagnini e via Garigliano. Il grande edificio industriale che occupava 15mila metri quadrati nel centro della frazione, nel 2022 è stato abbattuto, ripulito e bonificato. Al suo posto, entro il marzo 2026, sorgeranno una nuova piazza e un'area verde, in connessione con piazza Amendola; un grande teatro da 330 posti, pensato dall'amministrazione comunale per ospitare spettacoli, concerti, conferenze, ma anche come spazio polivalente a disposizione delle associazioni del territorio, che si svilupperà su una superficie di circa 6mila metri quadrati. Circa il 25-30% dell'intero intervento sarà poi trasformato dal privato in residente, uffici e negozi, a servizio di tutta la collettività. «Un importante progetto di rigenerazione urbana destinato a cambiare il volto di Oste - aggiunge il sindaco Simone Calamai -, così da rendere l'abitato sempre più vivibile, con spazi a servizio della residenza e della socialità». Un intervento che caratterizzerà fortemente l'intera frazione di Oste, sia a livello urbano che architettonico, andando così ad ampliare il ventaglio di servizi culturali, sociali, educativi e didattici e allo stesso tempo riducendo marginalizzazione e degrado sociale. Il centro di Oste si trasformerà così in un vero e proprio polo pubblico, multifunzionale, accogliente e inclusivo, fruibile da tutti. «È stato possibile realizzare questo progetto così complesso solo grazie alle professionalità presenti all'interno dell'ente che voglio ringraziare», conclude Calamai. IL NUOVO TEATRO DI OSTE UN GIOIELLO PER LA LIRICA E LA MUSICA CLASSICA- Il nuovo teatro di Oste, una volta concluso, sarà un unicum sul territorio, uno spazio pensato per ospitare concerti di musica classica e opere liriche che richiedono una particolare acustica e allestimenti scenici. Come in un piccolo teatro del Maggio musicale fiorentino le pareti saranno rivestite di legni di ciliegio con capacità fono - diffondenti e assorbenti, progettate con una particolare curva acustica. Imponente la torre scenica, alta 17 metri, il palcoscenico e il golfo mistico, cioè lo spazio per gli orchestrali che, per particolari esigenze può essere occupato come estensione del palcoscenico. «Lo abbiamo pensato come uno spazio al tempo stesso di nicchia ma anche polifunzionale.- spiega il sindaco Calamai- Un teatro che potrà per la sua acustica e attrezzatura scenica ospitare opere liriche, concerti di musica classica, ma anche per attività di altro tipo. Un vero gioiello per la frazione di Oste e per tutta la comunità montemurlese, destinato a cambiare la percezione del paese, non solo più come polo produttivo, ma anche centro di attività culturali d'eccellenza. Un teatro che a Prato e in zona non avrà eguali». Di fronte al teatro nascerà un'arena, in parte coperta, punto ritrovo all'aperto o spazio per eventi. Il grande foyer del teatro avrà una struttura a vetri luminosa e accogliente. Alla conferenza stampa di presentazione dell'avvio del cantiere della ex Fabbrica Rossa erano presenti la dirigente del Comune di Montemurlo, architetto Sara Tintori e gli architetti Valentina Pulvirenti e Marco Mariotti FABBRICA ROSSA COME ERA: Estate 2022. Un periodo che resterà impresso nella mente dei montemurlesi. Dopo oltre 50 anni è stata infatti demolita la Fabbrica Rossa, l'immobile industriale e artigianale di oltre 15mila metri quadrati situato nel centro di Oste. La struttura, costituita da più corpi di fabbrica, è stata costruita in più fasi tra il 1961 e il 1968. Ad acquistare il terreno furono i signori Grillini e Mazzoni, che vi installarono le loro attività tessili, «Grima», dai cognomi dei titolari. L'immobile fu però ben presto denominato «Fabbrica Rossa» per la colorazione della facciata rosso granata. Facciata che successivamente fu tinta di giallo, ma senza cambiare denominazione. Negli anni Settanta la fabbrica è passata di proprietà alle famiglie Banci e Frati, titolari rispettivamente del Lanificio Pontetorto e del Gruppo Frati, diventando una società immobiliare in quota parte di proprietà della famiglia Banci e in quota parte della famiglia Frati. Dopo vari avvicendamenti, dal 2005 la Fabbrica Rossa è rimasta vuota. Nel 2016 la famiglia Banci ha rilevato l'intera immobiliare Grima, che nello stesso anno fu inglobata nella società immobiliare di famiglia Fineuro spa. Dopo una lunga trattativa, nel 2021 l'immobile è stato frazionato in due porzioni, una di proprietà dell'amministrazione e l'altra della Fineuro. A maggio 2022 quest'ultima ha ceduto l'intera superficie al Comune e, come da accordi tra le parti, ha provveduto a demolire l'intero fabbricato. [masi -comune di montemurlo]
- L'IMPEGNO PER LA LEGALITA' DI FORZA ITALIA: REGOLE CERTE, CHIARE E VALIDE PER TUTTI
Ieri Maurizio Gasparri a Prato. Lorenzo Santi ha chiesto sl governo: "Serve viabilità alternativa per Val Bisenzio". Silli: "Disponibile a entrare nella lista" PRATO. "Serve una guida ferma, chiara ed efficace a Prato. Con Gianni Cenni possiamo tornare a vincere, come abbiamo già fatto in passato. Prato deve ritornare protagonista, come lo è stata nel passato, con la piccola e media impresa, un modello in Italia. Una Giunta di Centrodestra può esaltare queste caratteristiche e fermare le forme di illegalità". Così Maurizio Gasparri, Capogruppo di Forza Italia al Senato, che poi ha aggiunto: "Forza Italia non solo non è scomparsa, ma ha saputo riorganizzarsi e sta dando un contributo indispensabile a tutta la coalizione". "Ciò che noi denunciamo – ha precisato – è la concorrenza sleale che esiste in certe zone: il governo può fare di più nel rispetto delle regole. Una Giunta di Centrodestra sarà indispensabile ma servirà anche il governo centrale nel garantire continuità nei controlli". "Da dieci anni Prato è stata abbandonata – ha rimarcato l'On. Erica Mazzetti responsabile nazionale dipartimento lavori pubblici di Forza Italia – noi vogliamo cambiare la città, con un candidato stimato da tutti e conosciuto in città. Abbiamo bisogno di garanzie per questa città dal punto di vista nazionale per fare un salto di qualità sulle infrastrutture e sulla sicurezza". Mazzetti ha ricordato anche l'apertura di Forza Italia "alle realtà civiche come quella di Aldo Milone e di Massimo Taiti che sono confluiti nella nostra". "Mai come ora - ha detto il candidato sindaco a Montemurlo Lorenzo Marchi - c'è bisogno di un governo attento al nostro territorio che ha affrontato un dramma come quello dell'alluvione. La mia idea è di una Montemurlo sempre più baricentrica tra Prato e Pistoia, che sappia conciliare bisogni delle imprese e tutela del nostro meraviglioso patrimonio ambientale, che è fragile e che merita una strategia ad hoc come quella di cui si è fatta promotrice l'On. Erica Mazzetti. Dovremo fare molto meglio rispetto alle giunte che ci hanno preceduto". "Colgo l'occasione per una richiesta aperta al governo: abbiamo bisogno di una viabilità alternativa alla Sr325". È stato ufficializzato anche il candidato a Cantagallo Lorenzo Santi che ha subito posto al centro il tema dell'alternativa alla 325. Il Sottosegretario Giorgio Silli ha proposto a Santi stesso di correre nella sua lista "per far sì che la Val Bisenzio sia ancor più rappresentata in questo momento difficile". "Stiamo incontrando una grande voglia di cambiamento". Lo ha evidenziato Gianni Cenni, candidato sindaco del Centrodestra a Prato. "Negli ultimi anni è prevalso quasi un culto della persona, noi ci candidiamo a governare con senso di responsabilità". "Un voto per interrompere una continuità amministrativa e per riprendere il lavoro avviato con la prima Giunta di Centrodestra visto che la città è più chiusa, più povera, più insicura". Ha incalzato così il Capogruppo in Consiglio Regionale di Forza Italia Marco Stella che poi ha ringraziato Maurizio Gasparri "per la battaglia condotta per fare chiarezza sul caso della disforia di genere a Careggi, dove non andava tutto bene, visto che veniva somministrato un farmaco". Presente anche il sindaco di Poggio a Caiano Riccardo Palandri. [lorenzo somigli]
- poggio. IL CAMPIONE DI BOXE GIORGIO PEDINI RICEVUTO DAL SINDACO
Riccardo Palandri: " Un altro orgoglio poggese" POGGIO A CAIANO. E’ stato ricevuto in Comune il campione di boxe Giorgio Pedini. Sabato mattina il sindaco Riccardo Palandri e l’assessore allo sport Piero Baroncelli lo hanno premiato con una medaglia per i suoi meriti sportivi e si sono complimentati per la vittoria. Giorgio Pedini, 20 anni, ha vinto a Firenze il torneo “Nepi – Etruria 2024” nella categoria elite 80 kg. “Ecco un altro orgoglio poggese – commenta il sindaco Palandri – Ci sono diversi giovani che si distinguono per la loro bravura in ambito sportivo: Giorgio è uno di questi.” Il giovane campione, sorridente e felice del risultato portato a casa, ha chiacchierato con gli amministratori parlando della sua passione per la boxe che poi ha messo in pratica da poco tempo: dal novembre dello scorso anno. Tanto allenamento per il 20enne di Poggio a Caiano che ha già in calendario altri incontri. Pedini, che fa parte della boxe ‘Ambra Libertas’ di Poggio a Caiano, è arrivato in palazzo comunale accompagnato dal suo allenatore Mario Marini. “Un uomo - dicono all’unisono Palandri e Baroncelli – che fa davvero tanto per i ragazzi. Marini ama veramente lo sport e la sua passione la trasmette”. [biagioni - comune di poggio]
- SOTTOPASSO DEL SOCCORSO, COCCI (FDI): “BIAGIONI E IL PD SI INTESTANO MERITI ALTRUI”
ll consigliere Tommaso Cocci interviene in merito al sottopasso del Soccorso PRATO. “Il segretario del Pd Marco Biagioni ha un gran coraggio. Perché dopo avere criticato per mesi il governo Meloni, accusandolo in ogni modo di ignorare Prato, adesso esulta per lo stanziamento di 29 milioni di euro da parte dello stesso governo di centrodestra, stavolta però intestandosene i meriti assieme all'amministrazione comunale. In pratica quando arrivano fondi sul territorio il merito è a prescindere del Pd, anche se in questa vicenda non ha avuto alcun ruolo operativo. Quello che Biagioni definisce 'centrodestrino pratese' in realtà è un gruppo fatto di persone che lavorano per il bene di Prato. Composto da parlamentari e sottosegretari che stanno facendo la differenza a Roma, e che stanno facendo arrivare fondi e provvedimenti sul territorio. A Biagioni consiglio di guardare in casa propria, alla tenuta dei rapporti interni al partito, a quelli col Movimento 5 Stelle, e soprattutto a pensare in questi ultimi due mesi di legislatura ai rapporti con Anas. Perché il governo ha messo i fondi e mantenuto le promesse, ora vediamo che risultati otterrà nel fine mandato la giunta Biffoni nel sollecitare Anas nella partenza dell'appalto integrato”. [fdi prato]
- agliana. AMBRA TORRESI CANDIDATA SINDACO DI "AGLIANA AL CENTRO"
Inaugurata la sede elettorale e presentata la lista e una bozza di programma. Silvio Buono: "Abbiamo scelto come candidato Sindaco, una donna competente, determinata e inclusiva, oltre al fatto che è una donna di legge" AGLIANA. E' stato presentato stamani nella sede di piazza IV Novembre 47, alla presenza di un folto gruppo di persone il programma politico di Agliana Al Centro, la lista che vedrà come candidato sindaco Ambra Torresi, avvocato, assessore nella giunta guidata da Giacomo Mangoni per alcuni mesi nel 2019 con deleghe a scuola, associazioni, cultura, gemellaggi e pari opportunità. La lista si pone come obiettivo quello di rappresentare l'intera comunità di Agliana partendo dalle molteplici esperienze e sensibilità portate avanti da ciascun candidato nell'associazionismo, nel volontariato, nell'esperienza professionale pubblica, privata o casalinga di ognuno. "E' una lista che mira a fare il bene del territorio e della comunità orientando il proprio operato ad ascoltare tutti i cittadini e ad agire nella massima trasparenza attraverso i canali istituzionali già presenti in Comune e sviluppandone di nuovi per aumentare sempre di più il livello di conoscenza e partecipazione che i cittadini hanno nei confronti del Comune". Una bozza del programma elettorale di Ambra Torresi è già online a questo indirizzo (clicca qui). "Con oggi - scrive Silvio Buono, capogruppo e consigliere comunale di Agliana Civica - inizia ufficialmente un nuovo progetto, che ci consentirà di portare avanti i nostri valori: verità, coerenza, determinazione e massima trasparenza. Abbiamo scelto come candidato Sindaco, una donna competente, determinata e inclusiva, oltre al fatto che è una donna di legge. Andiamo avanti sempre più determinati nel seguire i nostri obbiettivi, abbiamo ideato un programma che coinvolga l'intera città, periferie comprese, senza lasciare indietro nessuno". Ambra avrà anche il sostegno di Italia Viva. Andrea Balli [andreaballi@linealibera.info]
- disforia genere. PRO VITA & FAMIGLIA: REGIONE TOSCANA SI ADEGUI A INDICAZIONI DEL MINISTRO SCHILLACI
Il presidente Brandi: nuovo Presidente AIFA vieti Triptorelina per blocco pubertà FIRENZE. “Il Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani si impegni a verificare il celere adeguamento dell’Ospedale Careggi di Firenze alle disposizioni giunte dal Ministro della Salute Orazio Schillaci circa il trattamento di minori affetti da presunta disforia di genere. È sconcertante pensare che minori incerti sulla loro identità possano essere stati avviati verso pesanti trattamenti ormonali, potenzialmente dannosi per la loro salute, senza una previa, adeguata indagine psichiatrica e psicologica sulle possibili cause di tale disagio. Così come è grave che l’Ospedale Careggi non abbia trasmesso i dati di monitoraggio clinico relativi alla somministrazione di Triptorelina a minori all’Agenzia Italiana del Farmaco. Rivolgiamo un accorato appello al nuovo Presidente dell’AIFA Robert Giovanni Nisticò, affinché, in scienza e coscienza, alla luce delle più recenti ricerche ed evidenze medico-scientifiche e sulla scia di quanto sta accadendo in tutto il mondo, vieti l’uso della Triptorelina per bloccare lo sviluppo puberale di minorenni, per via dei potenziali gravi e irreversibili danni alla salute. Secondo un’autorevole ricerca appena pubblicata e condotta nel corso di 15 anni dall’Università di Goningen su 2.770 casi di giovani con presunta disforia di genere, infatti, la quasi totalità di essi si riconcilia spontaneamente col proprio sesso e corpo proprio grazie al naturale sviluppo sessuale e identitario”. Lo dichiara in una nota Antonio Brandi, Presidente di Pro Vita & Famiglia Onlus, in merito a quanto contenuto nella risposta scritta del Ministero della Salute all’interrogazione parlamentare del Senatore di FI Maurizio Gasparri circa il trattamento di disforia di genere in età evolutiva presso l’Ospedale Careggi di Firenze. Il Ministero della Salute ha trasmesso alla Regione Toscana specifiche indicazioni per la correzione di tre criticità emerse dall’ispezione al Careggi: il non corretto recepimento della determina Aifa del 2019 circa l'obbligo di esigere necessariamente il supporto psichiatrico per l'avviamento del trattamento con la triptorelina, la mancata trasmissione all'agenzia del farmaco dei dati di monitoraggio clinico e ulteriori criticità, anche di carattere organizzativo, in ordine al ruolo della neuropsichiatria infantile nell'ambito del percorso di presa in carico e gestione del minore. [pro vita & famiglia]
- poggio. IL TEATRINO DELLA VILLA MEDICEA RICONOSCIUTO COME MONUMENTO NAZIONALE
L'assessore alla cultura Diletta Bresci: "Un luogo che lascia sbalordito il visitatore" POGGIO A CAIANO. Tanta soddisfazione da parte dell’amministrazione comunale di Poggio a Caiano per il riconoscimento ottenuto dal teatrino della villa medicea di Poggio. Da pochi giorni, infatti, è stato riconosciuto come monumento nazionale. “Questo riconoscimento ci riempie di orgoglio – commenta l’assessore alla cultura Diletta Bresci - Il teatrino che si trova nella splendida villa medicea è una perla della cultura poggese. Un luogo che lascia sbalordito il visitatore. Il teatrino fu realizzato alla fine del 1600 per volere di Marguerite Luise d’Orleans, sposa di Cosimo III. Il ‘Teatro delle commedie’, ma più semplicemente conosciuto come il teatrino della villa, fu poi valorizzato dal principe Ferdinando”. Con l’occasione gli amministratori comunali di Poggio si complimentano con il direttore della villa, Lorenzo Sbaraglio, per l’impegno e la passione che mette quotidianamente nel dirigere una struttura così importante. Altresì un plauso va a quanti lavorano nell’edificio, guide competenti che conducono il visitatore nei meravigliosi saloni e dentro le stanze di questo gioiello architettonico, patrimonio Unesco. [biagioni - comune di poggio a caiano]
- montemurlo. TANTA COMMOZIONE PER L'INTITOLAZIONE A OSTE DELLA PIAZZA "LILIANA ROSSI"
Il sindaco Simone Calamai: «Liliana simbolo dell'impegno civico, di speranza ed emancipazione». Erano presenti la sindaca di Bovino, di cui Liliana era originaria, Stefania Russo, e il fratello Bruno Rossi MONTEMURLO. Stamattina il Comune di Montemurlo ha voluto inaugurare il restyling della nuova piazza tra via della Viaccia, via Primo Maggio e via Pistoiese a Oste e l'ha voluta intitolare ad una grande italiana, originaria di Bovino, Liliana Rossi, paladina dei diritti degli ultimi e donna di grande cultura. Il sindaco Simone Calamai ha voluto vicino a sé proprio la sindaca di Bovino, Stefania Russo e il fratello di Liliana, Bruno Rossi. Il legame tra Montemurlo e Bovino è ormai pluridecennale ed è suggellato da un patto di amicizia solido che si rinnova e rafforza di anno in anno. «Abbiamo pensato che proprio a Oste, dove esiste una numerosa comunità di bovinesi fosse importante dedicare una piazza a questa grande donna, impegnata a difendere i diritti dei più deboli in un tempo, gli anni Cinquanta del Novecento, in cui le donne, soprattutto al Sud, erano molto spesso sagome invisibili», spiega il sindaco Simone Calamai. «Era importante dare a questa piazza una forte identità e l'intitolazione a Liliana Rossi vuol essere un inno alla vita, all'impegno civico verso gli ultimi, gli emarginati e un simbolo di speranza e di emancipazione». Liliana Rossi nacque a Bovino (Foggia) il 4 novembre 1932. Dopo la maturità classica, Liliana riuscì a conseguire a pieni voti la laurea in Giurisprudenza presso l’Università di Napoli, scegliendo come tema per la propria tesi proprio la Costituzione Italiana, una novità per i costumi di allora. Da quel momento, giovanissima, iniziò ad addentrarsi nella stesura di articoli su temi “caldi” e stringenti dell’attualità, dalla libertà religiosa, ai tribunali militari, fino al partito socialista svedese, mentre nel contempo si diplomò in violino presso il Conservatorio. Iniziò allora il suo impegno fattivo nel PCI, quando, poco più che una ragazzina, decise di sposare la causa delle donne contadine e braccianti, assoggettate ad una forma mentis instancabilmente patriarcale e sagome invisibili agli occhi di tutti. Le prese sotto la sua ala, insegnò loro a leggere e a scrivere, oltre l’abbiccì delle norme igieniche e soprattutto ad alimentari i loro ideali per contrastare il vuoto circostante. Liliana, ricordata per la sua cordialità, per il suo tono tenace, pieno di speranze, per la capacità di essere concreta e di avere a cuore la cura altrui, fu la prima donna a tenere un comizio. Il suo fu un impegno sociale e politico volto al riscatto delle classi meno abbienti, escluse dai diritti precipui del lavoro, dell’apprendimento e della della propria dignità in quanto “persone”.Liliana Rossi morì improvvisamente il 18 giugno del 1956 a soli 24 anni. La sindaca del Comune di Bovino, Stefania Russo ha apprezzato molto il gesto dell'intitolazione della piazza a Liliana Rossi, che va a rinsaldare il rapporto di amicizia tra Bovino e Montemurlo: «È importante aver dedicato una piazza nel cuore dell'area produttiva di Oste, dove hanno lavorato tanti bovinesi, perché Liliana ha speso la sua, seppur breve vita, per i diritti degli ultimi, in particolare delle donne, ultime tra gli ultimi, aprendo per loro anche una scuola dove insegnava a leggere e a scrivere e trasmetteva norme igieniche- poi la sindaca Russo, rivolgendosi alla madre di Luana D'Orazio, presente all'inaugurazione ha detto - Liliana ci insegna il valore dell'impegno e a credere nei valori della nostra Costituzione che ci rende liberi». La sindaca Russo ha ricordato il film di Michele Placido dedicato a Liliana Rossi “Del perduto amore”. Il fratello di Liliana, Bruno Rossi, medico, ricorda: «Mia sorella anticipava il futuro. Qualsiasi cosa facesse le riusciva facile con una modestia che le era congeniale. Era una bravissima musicista e venne in Toscana a frequentare l'accademia Chigiana di Siena. Per noi Liliana era un orgoglio e nella sua breve vita ha fatto grandi cose, ci ripeteva sempre che la prima lotta da fare era quella della liberazione dall'ignoranza. Per questo s'impegnò per insegnare agli ultimi a leggere e a scrivere». Il fratello Bruno con il Comune di Montemurlo a breve organizzerà una rassegna musicale per ricordare Liliana Rossi, non solo paladina dei diritti, ma anche fine musicista. I LAVORI SULLA PIAZZA - I lavori di ristrutturazione della piazza hanno avuto un valore complessivo pari a 70 mila euro, finanziato per circa 40 mila euro grazie al contributo della Regione Toscana Bando Spazi Urbani 2019 e per i restanti 30 mila euro con fondi propri dell'ente. La piazza rappresenta la porta d'ingresso al Comune sul lato Sud del territorio verso la zona di Viaccia e Sant'Ippolito di Prato ed era volontà dell'amministrazione comunale dare maggior decoro e un'identità più definita allo spazio. Gli interventi hanno visto la sistemazione dell’ampia area a parcheggio, la creazione di spazi verdi e di un'illuminazione adeguata. Sui lati della piazza sarà creata una “barriera verde”, una fascia alberata che fa da filtro con le tre principali direttrici di traffico che delimitano lo spazio: via Pistoiese, via della Viaccia e via Primo maggio ed un'ulteriore fascia a delimitazione dell'area a parcheggio e della nuova area pedonale. Il progetto ha anche la suddivisione degli stalli di sosta e la realizzazione di aiole alberate che consentano l’ombreggiamento della sosta sulla piazza. Inoltre, il gestore dello spazio ristoro sulla piazza “Carbofood” di Antonella e Marcello Bocchicchio e di Massimo Bellini che hanno realizzato, in accordo con il Comune, lo spazio adibito a servizi igienici a disposizione di tutti coloro che frequentano la piazza. [masi - comune di montemurlo]
- poggio. PIAZZA XX SETTEMBRE: L’OPPOSIZIONE SFIDA IL SINDACO. “INVECE DI SCAPPARE SPIEGHI COSA VUOLE FARE. I LAVORI SULLA PIAZZA POTREBBERO FINIRE IN POCHI MESI. IL TRAFFICO NON C’ENTRA”
Affollata assemblea organizzata dal PD poggese. Molte le critiche per la mancata presenza del sindaco, pure invitato. Ha preferito evitare il confronto con i cittadini. Puggelli: subito un nostro odg in Consiglio e Palandri organizzi una assemblea per spiegare con noi, in par condicio, tutta la vicenda. Rischi da danno erariale. POGGIO A CAIANO. “Una sala piena con persone in piedi, un’assemblea partecipata su un argomento sentito, un sindaco che, seppur invitato, invece di intervenire per spiegare ai cittadini le sue scelte ha preferito evitare il confronto”. Così l’opposizione sintetizza l’assemblea organizzata dal PD sul degrado nel quale il Comune tiene la piazza XX settembre. “Abbiamo fatto parlare i documenti – prosegue “Poggio Insieme” – perché sono state raccontate troppe inesattezze e non poche falsità. E i documenti, partendo dal parere legale chiesto dal Comune a un suo avvocato di fiducia, dimostrano una cosa inequivocabile: il cantiere poteva benissimo essere chiuso da mesi e può essere chiuso anche a prescindere dalle modifiche che, eventualmente, la giunta Palandri volesse apportare al traffico. Perché, invece, quel cantiere è stato fermato? Cosa intende fare Palandri per risolvere questa situazione di degrado che getta discredito sull’intero paese ma anche non poche ombre su chi lo governa? In quali tempi si ipotizza di terminare i lavori? Perché si continua a nascondere la verità, cioè che restyling della piazza e modifiche alla viabilità sono aspetti separati fra loro? Si rende conto, il sindaco, dei gravi danni che gli organi competenti potrebbero contestare e costringere a pagare? Perché Mastropieri, il 7 dicembre, promise che entro tre mesi i lavori sarebbero terminati ma poi ha continuato a bloccarli?” L’assemblea, presieduta da Marco Buffini segretario PD (“Speravamo che con noi ci fosse il sindaco, ma lui ha preferito sottrarsi al confronto”), è iniziata con l’ex sindaco Marco Martini. Fu lui a dover affrontare il disastro del marzo 2015: la tempesta di vento che sradicò i vecchi, e malati, alberi su quella piazza. Martini ha ricordato le varie tappe del percorso per riqualificare piazza e zone limitrofe, compresa l’area ex Toscoblock da destinare a parcheggio: il confronto con i cittadini, il percorso partecipativo per concordare le linee guida da affidare ai progettisti, il concorso di idee, la presenza della Soprintendenza e degli Ordini nella Commissione giudicatrice, i 23 progetti presentati da tutta Italia, l’aggiudicazione (“da parte della Commissione tecnica, non certo di noi politici”) del concorso, la mostra nel marzo 2019. “Anche su questa parte – ha detto Martini – sono le carte a dimostrare quante inesattezze siano state fatte circolare. Ad esempio sul verde che, a differenza di quanto è stato fatto credere, con il progetto aumenta del 20%”. La parola è passata al sindaco successivo, oggi capogruppo di opposizione (“La sedia vuota era per Palandri e dispiace sia vuota perché davanti a un confronto pubblico un sindaco non scappa”). Francesco Puggelli, documenti alla mano proiettati sul grande schermo, ha ripercorso le fasi successive. “Nonostante il Covid andammo avanti: con il progetto definitivo, l’ottenimento delle risorse economiche, la conferenza dei servizi con tutti gli enti interessati che in 6 mesi approvarono tutto in modo che i lavori potessero iniziare. E il cantiere, aperto nel febbraio 2023, avrebbe dovuto chiudere nel settembre 2023”. Ricordato come dal luglio 2023, con l’avvio della nuova giunta, si cominciassero già a vedere i primi ritardi, Puggelli ha ironizzato sui “continui scaricabarile” tentati da Palandri per nascondere le sue responsabilità (“nel tempo ha tentato di dare la colpa al sindaco precedente, alla ditta, alla Provincia, alla Regione ma in tutti i casi sempre a sproposito, come dimostrano le carte”). Per poi arrivare alla carta clou (“non a caso hanno tentato di tenerla nascosta”): il parere legale (“chiesto e pagato dal Comune a un avvocato di sua fiducia”) che il 18 settembre ha confermato la verità: che “i lavori sulla piazza possono essere terminati in base al progetto perché nulla hanno a che vedere con eventuali modifiche che si volessero apportare al traffico verso Firenze e verso Prato”. Ricordato anche che lo stesso parere legale avverte il sindaco sul rischio di possibili danni erariali se il progetto non venisse portato a termine, Puggelli ha sfidato Palandri sulla eventualità di una variante. “Vogliono farla? Liberissimi. Noi saremo contrari perché della piazza abbiamo una visione diversa: uno spazio per i cittadini, non una rotonda spartitraffico per portare lì un traffico anche pesante. Ma se loro vogliono una variante, allora la facciano assumendosi piena responsabilità sia sui tempi che sui costi”. Dopo ampio dibattito, l’assemblea si è chiusa con un impegno da parte dell’opposizione. “Presenteremo subito un ordine del giorno per stanare il sindaco dalla sua responsabilità: le carte dimostrano che i lavori potrebbero concludersi in poco tempo, senza ostacoli legati al traffico. Ci dica Palandri, in Consiglio, cosa vuole fare”. Fra gli altri impegni, anche una richiesta partita da molti presenti: una nuova assemblea pubblica. “Ma stavolta – precisa Puggelli – a organizzarla dovrà essere l’Amministrazione con un sindaco che non scappa ma si confronta, in par condicio, con l’opposizione, carte alla mano, spiegando senza bugie o furbizie propagandistiche perché i lavori sono stati fermati e cosa intende fare per porre fine a quel degrado”. [pd poggio a caiano]
- prato. CHIUDE LA LIBRERIA CATTOLICA IN PIAZZA DUOMO
L'esercizio commerciale è aperto da 65 anni PRATO. Dopo l’estate, entro la fine del mese di ottobre, chiuderà la Libreria Cattolica della Diocesi di Prato. Aperta da 65 anni, esattamente dal 31 maggio 1959, negli ambienti di Palazzo vescovile, la libreria si affaccia su piazza Duomo ed è la più antica della città. Ma proprio come gli altri negozi di libri – e di articoli religiosi – anche questo esercizio commerciale negli ultimi anni ha dovuto fare i conti con le nuove esigenze del mercato, in particolare con le vendite online, che hanno fortemente ridotto le persone interessate. «È una decisione che prendiamo a malincuore dopo aver lungamente riflettuto – afferma monsignor Daniele Scaccini, vicario generale della Diocesi di Prato – ma purtroppo siamo di fronte a un dato oggettivo: il contesto generale è cambiato e con esso le abitudini di consumo, anche nel mondo cattolico. Abbiamo provato a percorrere diverse soluzioni per garantire una prosecuzione delle attività, ma nessuna ipotesi si è rivelata sostenibile». Le criticità della Libreria Cattolica di Prato vengono da lontano e hanno avuto una accelerazione durante e subito dopo la pandemia da Covid. La scelta della chiusura è stata dettata anche da due fattori non rinviabili: la ristrutturazione degli ambienti, bisognosi di urgenti lavori di restauro, e la pensione raggiunta da una dei due dipendenti a tempo pieno. Edi Giusti, da 42 anni al servizio della Libreria, il primo aprile ha lasciato il lavoro per andare in pensione e la Diocesi ha deciso di non sostituirla con una nuova assunzione. Il personale attualmente in forze, composto da un dipendente a tempo indeterminato, coadiuvato da una collaboratrice assunta dalla cooperativa Prato Cultura, garantirà l’apertura della Libreria Cattolica fino al 31 ottobre. Dopo tale data il dipendente sarà ricollocato all’interno della Diocesi. «Vogliamo ringraziare i dipendenti di oggi e anche coloro che hanno portato avanti l’opera in questi 65 anni di attività – sottolinea mons. Daniele Scaccini – perché con spirito di appartenenza e con grande generosità si sono messi a servizio della nostra Chiesa pratese». L’editoria religiosa e gli articoli religiosi, come rosari e santini, non spariranno dagli scaffali, ma potranno essere acquistati nel bookshop del Museo dell’Opera del Duomo (con ingresso dal campanile della cattedrale). In vista della chiusura dell’attività, nelle prossime settimane ci sarà una svendita della merce esposta e di quella in magazzino, secondo quanto previsto dalle norme di legge in materia. Come detto, i locali saranno ristrutturati e a lavori ultimati manterranno la stessa destinazione di tipo pastorale e culturale. I nuovi orari. Dal 9 aprile la Libreria Cattolica è aperta solo al mattino, da martedì a sabato, dalle 9 alle 13,30. [diocesi di prato]
- LASCIATECI LAVORARE, ALLA GALLERIA DELLA SALA BANTI UNA MOSTRA FOTOGRAFICA PER RIFLETTERE SUL LAVORO AL FEMMINILE
Appuntamento domenica 7 aprile ore 10. L'evento è promosso dal Comune, Commissione Pari opportunità con il gruppo fotografico Zoom zoom MONTEMURLO. Sarà inaugurata domenica 7 aprile alle ore 10 alla galleria della Sala Banti (piazza della Libertà) la mostra fotografica Lasciateci lavorare, promossa dal Comune di Montemurlo, assessorato alle pari opportunità con la Commissione Pari Opportunità comunale ed il Gruppo fotografico Zoom Zoom, L'iniziativa vuole promuovere una riflessione sul mondo del lavoro femminile, sui vari cambiamenti e le problematiche legate alla conciliazione lavoro - famiglia. Chi sono le donne che lavorano oggi a Montemurlo? Quali sono i loro ambienti lavorativi e quali difficoltà devono affrontare? A partire da queste domande le donne della Commissione pari opportunità del Comune di Montemurlo hanno ideato un progetto fotografico con l'intento di fotografare e intervistare le donne nel loro ambiente lavorativo. Grazie all'esperienza e all'disponibilità del Gruppo fotografico Zoom zoom sono nate foto spontanee e autentiche. Le risposte alle domande poste a tutte le donne intervistate hanno fatto emergere un unico desiderio: vogliamo lavorare. Hanno aderito al progetto fotografico aziende tessili, uffici pubblici, strutture ricettive e di ristorazione, studi professionali e aziende agricole. La mostra fotografica sarà aperta fino al prossimo 16 aprile. [masi - comune di montemurlo]